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Egitto, esplode un'auto contromano: 19 morti e 30 feriti

Una vettura lanciata a folle velocità uccide almeno 19 passanti e ferisce 30 persone. Il Paese è in stato d'allerta

Egitto, esplode un'auto contromano: 19 morti e 30 feriti

Un boato improvviso ha sconquassato la notte del Cairo, in Egitto. Il dramma è andato in scena in una manciata di secondi, quando un'auto si è lanciata contromano nella via che porta all'Istituto nazionale per il cancro, il più importante centro oncologico della capitale. Prima il boato e poi le fiamme. E l'incubo terrorismo che torna, con il nome di Fratelli musulmani, almeno secondo quanto affermato dalla polizia egiziana.

Secondo quanto riferito dal mistero della Sanità, Hala Zayed, i morti sarebbero almeno 19 mentre i feriti 30. Ma il bilancio potrebbe tragicamente aumentare. Tra i feriti, infatti, ce ne sarebbero almeno cinque in gravi condizioni.

I pazienti dell'istituto sono stati evacuati negli altri ospedali del Cairo mentre il ministero dell'Interno ha ordinato lo stato di allerta "per gestire la situazione e assicurare la migliore assistenza possibile alle persone coinvolte", come riferisce l'agenzia Mena. Il ministro della Sanità, dopo aver visitato i feriti in ospedale, ha annunciato di aver creato una unità di crisi per "gestire ogni possibile sviluppo della tragedia".

Un testimone, invece, ha raccontato quei tragici momenti ha riferito di aver "sentito un'esplosione e il vetro dell'entrata della banca è stato frantumato".

Nelle prime ore si era parlato di un semplice incidente. Un'ipotesi che, però, non era convincente in quanto, secondo quanto riporta Al Jazeera, sul luogo dell'esplosione sono arrivati subito gli artificieri. Nel pomeriggio di oggi, lunedì 5 agosto, sono emersi nuovi dettagli che hanno portato le autorità egiziane a seguire una via precisa: quella del terrorismo.

A indicarla è innanzitutto il ministro dell'Interno, che afferma: "Il veicolo era diretto a un'altra destinazione per trasferire l'esplosivo, che sarebbe stato utilizzato per attacchi terroristici". Opinione condivisa subito anche dal presidente Abdel Fattah al Sisi. Ma non solo. Le indagini preliminari puntano il dito contro il movimento Hasm, una formazione jihadista che si è fatta conoscere al mondo proprio il 5 agosto di quattro anni fa, quando rivendico l'uccisione dell'ex Gran Muftì Ali Gomaa, e che è legata ai Fratelli musulmani.

In un messaggio affidato a Twitter Al Sisi ha detto: "Porgo le mie sincere condoglianze al popolo egiziano e alle famiglie delle vittime, rimaste uccise in un attacco terroristico codardo, e auguro pronta guarigione a tutti i feriti".

E poi: "Lo Stato egiziano è determinato con tutte le sue istituzioni ad affrontare e sconfiggere il terrorismo".

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