"Anche gli eunuchi sono gender". Scoppia la polemica

È polemica in Scozia per la pubblicazione di un documento che chiede il riconoscimento degli eunuchi come "genere". E il governo è pronto a varare una legge pro-trans

"Anche gli eunuchi sono gender". Scoppia la polemica

Il dibattito surreale sul gender e sui pronomi neutri ha raggiunto vette inimmaginabili in Scozia, dove i dirigenti dell'NHS - il servizio di assistenza sanitaria pubblico - sono stati costretti a scusarsi e ad avviare un'indagine interna dopo che l'organizzazione ha pubblicato, per errore, un documento nel quale si suggeriva che gli "eunuchi" dovrebbero essere riconosciuti come un'identità di genere. Dopo "transgender", "non binario", "gender fluid", "cisgender", "gender queer", il vocabolario dei sostenitori del gender si arrichisce di un "nuovo", vecchio, termine.

Il documento, successivamente cancellato con tanto di scuse, affermava che le "persone identificate come eunuchi" sono il gruppo "meno visibile" tra coloro che cercano "cure mediche di affermazione del genere". Il medesimo documento definiva un eunuco come "un individuo assegnato alla nascita di sesso maschile i cui testicoli sono stati rimossi chirurgicamente o resi non funzionali e che si identifica come un eunuco" e "individui che sentono che la loro identità è meglio espressa dal termine eunuco". E in Scozia infuria la polemica sul gender.

Scozia, cortocircuito sugli eunuchi: "È un genere". È polemica

Susan Smith, dell'associazione For Women Scotland, che si batte contro l'introduzione dell'autoidentificazione del genere e per i diritti delle donne, ha dichiarato in merito: "Siamo disgustati dal fatto che l'NHS scozzese pensi che sia appropriato allinearsi con le posizioni di qualsiasi organizzazione che promuove l'identità degli eunuchi, figuriamoci ospitare un articolo sul loro sito web". "Questa è una pratica barbara che, per secoli, è stata usata per umiliare e abusare di giovani uomini e ragazzi" ha aggiunto. Secondo la dottoressa "gender critical" Kath Murray, il problema va ben oltre il documento pubblicato per errore: l'errore è affidarsi, per questioni così delicate e che comunque riguardano la salute, ad associazioni profondamente intrise di ideologia.

La pubblicazione (accidentale) del documento arriva mentre il governo scozzese affronta il dibattito sulla riforma del Gender Recognition Act per rendere più facile per le persone transgender ottenere un certificato di riconoscimento del genere. L'obiettivo è quello di eliminare qualsiasi necessità di una diagnosi medica di disforia di genere e consentire, invece, alle persone di auto-dichiarare la propria identità di genere, con buona pace della realtà biologica. Secondo quanto riportato dalla stampa scozzese, alcuni attivisti per i diritti transgender hanno anche chiesto che la legislazione venga modificata in modo che una gamma "più ampia" di identità possa essere formalmente riconosciuta.

La legge pro-trans del governo scozzese

L'obiettivo del governo è quello modificare il Gender Recognition Act 2004 per introdurre nuovi criteri per le persone che desiderano ottenere un certificato di riconoscimento di genere (GRC). Ottenere un GRC significa che il sesso acquisito da una persona trans è legalmente riconosciuto e può ottenere così un nuovo certificato di nascita che mostri quel genere. Secondo il segretario alla giustizia sociale Shona Robison ha dichiarato che gli uomini e le donne trans sono "tra i più stigmatizzati nella nostra società" e molti ritengono che l'attuale sistema per ottenere un certificato di riconoscimento del genere "sia invadente e troppo burocratico". Questo disegno di legge, ha aggiunto, non introduce nuovi diritti per le persone trans.

"Si tratta di semplificare e migliorare il processo affinché una persona trans ottenga il riconoscimento legale, che è un diritto da 18 anni". Cambiare "genere" sarà molto più facile e basterà dichiarare di aver trascorso "almeno tre mesi" con la nuova identità, senza alcun certificato medico.

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