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Il figlio di Carla Bruni? Un sovranista antieuropeista

Il figlio di Carla Bruni e di un filosofo francese professa, un po'a sorpresa, la dottrina sovranista e l'euroscetticismo verso l'Ue

Il figlio di Carla Bruni? Un sovranista antieuropeista

Sorprende magari un po' il fatto che Aurélien Enthoven, figlio di Carla Bruni e di un filosofo francese, parteggi per la Francexit e si dica sovranista.

Questo, però, è quanto sta emergendo in queste ore, per via delle dichiarazioni dello stesso protagonista di questa storia. Non è detto, del resto, che la progenie debba portare avanti le stesse istanze dei predecessori familiari. Soprattutto in Europa, dove il sovranismo sembra attecchire, almeno parzialmente, sui giovani, prescindendo da quello che pensano, e hanno pensato in passato, i loro padri e le loro madri. Poi c'è un dettaglio, neppure troppo piccolo, che racconta di come Aurelién non sia solo un simpatizzante, ma un militante dell'Upr, che gravita nel populismo sovranista d'Otralpe. Abbiamo narrato più volte di come i giovani periferici di Parigi, per percentuali non irrilevanti, votino e sostengano il Rassemblement National di Marine Le Pen.

Jordan Bardella, che ha iniziato a fare politica propio nelle periferie parigine (su Gli Occhi della Guerra è possibile leggere una sua intervista) è il capolista del lepenismo per le prossime elezioni europee. Aurélien no, ma le sue idee non sembrano essere troppo dissimili. La sintesi del suo pensiero, appurabile dall'intervista rilasciata per l'edizione odierna de La Stampa, può essere questa: "La repubblica è il regime politico che esalta un ideale di coesione e di solidarietà nazionali, imposti a un sistema democratico. Tutto questo può avvenire solo nel quadro di uno Stato - nazione, l'Ue è antirepubblicana".

Nella sua dimora, il ragazzo dovrebbe aver incontrato parecchio di quello che la dottrina politica comunemente definisce "politicamente corretto", ma pare abbia scelto di guardare da tutt'altra parte. Sovranista ed eurocritico, insomma, nonostante quello che una lettura pregiudiziale avrebbe potuto suggerire. Ma permane il rispetto di tutti - sottolinea alla fonte citata - .

E questo, in fin dei conti, sembra essere quello che conta davvero in qualasiasi contesto familiare.

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