Francia, bimba di 9 anni scompare da un matrimonio: è allerta rapimento

Una bimba di nove anni è scomparsa durante una festa di matrimonio in Francia: è allerta rapimento e sono partite le ricerche in tutto il Paese.

La bambina si chiama Maelys De Araujo ed è scomparsa da Pont-de-Beauvoisin, un paesino dell'Isère, nel Sud della Francia, dove stava partecipando assieme alla sua famiglia al matrimonio di una cugina della madre.

L'ultima volta che la piccola è stata vista era al matrimonio nella notte tra sabato 26 e domenica 27 agosto. Verso le tre del mattino, mentre si festeggiavano ancora gli sposi, alcuni testimoni hanno detto di averla vista in una stanza in cui erano stati sistemati i bambini a dormire.

I cani dell'unità cinofila hanno seguito l'odore della piccola fino al grande parcheggio del locale dove si stavano svolgendo i festeggiamenti delle nozze, poi hanno perso le sue tracce, fatto che lascia presagire che Maelys non sia scappata, ma portata via probabilmente su un auto. Gli inquirenti hanno escluso l'ipotesi della fuga ed è scattata l'allerta rapimento.

Tutti gli invitati, 180 persone in tutto, sono stati interrogati dalle autorità, che hanno iniziato a sentire anche i parenti e conoscenti della bambina che non erano presenti sul luogo.

Le ricerche della bimba sono in corso in tutta la Francia. Da domenica mattina la si sta cercando ovunque, dai boschi circostanti alle condutture delle fogne. Sono state perquisite anche la casa del gestore del locale e la sua automobile. Ma finora non è stata trovata alcuna traccia della bimba di 9 anni.

Il 28 agosto la polizia ha pubblicato sul suo account Twitter ufficiale l’annuncio della

scomparsa di Maelys, con un identikit per riconoscerla. Maelys è alta un metro e 30, ha gli occhi e i capelli marroni, la pelle scura ed era vestita con un vestito bianco senza maniche e sandali bianchi.

‼️#AppelàTémoins lancé par les gendarmes de l'#Isère après la disparition inquiétante de Maëlys, 9 ans, à Pont-de-Beauvoisin #MerciRT pic.twitter.com/qmPAstqTrD

— GendarmerieNationale (@Gendarmerie) 28 agosto 2017