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Francia, maestro sospeso perché legge la Bibbia in classe

Follia laicista nel dipartimento dell'Indre: un maestro di scuola primaria sospeso perché avrebbe "violato il principio di laicità dello Stato" leggendo la Sacra Scrittura

Francia, maestro sospeso perché legge la Bibbia in classe

Sospeso dall'insegnamento perché si è permesso di leggere alcuni passi della Bibbia in classe. Questa la punizione inflitta a un maestro di scuola primaria di Malicornay, nella regione centrale della Francia, al termine di un'indagine sui metodi pedagogici scattata dopo che il docente si era "permesso" di leggere ai propri giovani alunni alcuni passi delle Sacre Scritture.

È una vera e propria follia laicista, di cui ha dato notizia il network di emittenti radiofoniche locali France Bleu. L'episodio risale allo scorso febbraio, quando un professore quarantenne al secondo anno di insegnamento al Raggruppamento pedagogico intercomunale di alcuni paesi del dipartimento dell'Indre è stato denunciato da una lettera anonima inviata al provveditorato francese.

Nella missiva si sosteneva che la lettura della Bibbia avesse comportato una presunta infrazione del principio della laicità dello Stato, che concede alla religione uno spazio molto limitato nella vita pubblica della Francia e che consente l'insegnamento della religione nelle scuole ma non il proselitismo. Una tesi molto curiosa, che sembra l'anticamera della messa al bando dei Testi Sacri e che eppure è stata accolta dalle autorità scolastiche francesi, leste a sospendere l'insegnante dalla professione, sia pur in via temporanea.

La misura è però subito sembrata sproporzionata anche al presidente del plesso scolastico in questione, che è anche sindaco di uno dei Comuni che ad esso fanno riferimento: "L'insegnante è apprezzato praticamente da tutti gli alunni e dai loro genitori - spiega - Si tratta di una sanzione sproporzionata. D'altronde né io né il sindaco di Malicornay siamo stati avvisati del provvedimento."

Non si tratta del resto del primo caso del genere in Francia. Lo scorso anno a una ragazza musulmana era stato impedito di presentarsi a scuola con la gonna "troppo lunga" in nome di un laicismo aggressivo ed intollerante. La stessa logica all'origine della grottesca ordinanza anti-burkini, che prima di essere ritirata aveva costretto i poliziotti transalpini a imporre alle donne musulmane di denudarsi in spiaggia.

La stessa che, poche settimane fa, aveva portato i giudici a ordinare la rimozione di una statua della Madonna da un parco pubblico. A quando la chiusura di chiese, moschee e sinagoghe?

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