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Francia, militari accoltellati davanti a un sito ebraico

Fermato l'aggressore: poco prima, senza biglietto, era stato multato su un tram. Si chiama Moussa Coulibaly ed ha 30 anni. Espulso dalla Turchia, era già stato sentito dai servizi segreti

Dal sito NiceMatin.com
Dal sito NiceMatin.com

Torna la paura in Francia. Tre militari di guardia davanti a un palazzo di Nizza che ospita il Concistoro ebraico, sono stati aggrediti a coltellate. Tutto è avvenuto poco dopo le 14 quando un uomo si è parato di fronte ai militari con due grossi coltelli. Ha attaccato uno di loro, e lo ha ferito al volto. A quel punto gli altri due sono accorsi in aiuto del commilitone e sono rimasti leggermente feriti. I tre soldati erano di rinforzo nel quadro del piano antiterrorismo Vigipirate. Fortunatamente i militari non sono in gravi condizioni. Il Concistoro è un'istituzione creata nel 1808 da Napoleone che riunisce le comunità ebraiche di Francia. La sede, che si trova in Avenue Jean Medecin, vicino a Place Massena, nel cuore della città, ospita anche Radio Shalom e un’associazione israelitica.

Dopo pochi minuti dal folle gesto l’aggressore è stato fermato. Come riporta il sito del quotidiano Nice Matin l'uomo poco prima era stato sorpreso su un tram senza biglietto ed era stato sanzionato. Ha pagato regolarmente la multa, senza protestare. Sceso dal tram si è avvicinato ai soldati e, davanti a uno di loro, ha lasciato cadere per terra una borsa. Quando uno dei soldati si è chinato per raccoglierla, l'uomo gli ha rifilato una coltellata.

L'aggressore si chiama Moussa Coulibaly, lo stesso cognome del jihadista protagonista della strage nel supermercato ebraico di Parigi all’inizio di gennaio. Al momento non pare esservi alcun legame con i fatti di Parigi. Secondo altre fonti un altro complice è riuscito a fuggire all’arresto. Coulibaly ha 30 anni ed era già conosciuto dai servizi di sicurezza: la scorsa settimana era stato avvistato all’aeroporto turco di Istanbul. Le indagini sono state affidate ai giudici dell’antiterrorismo francese.

Coulibaly era stato interrogato dalla Dgsi (Direzione generale per la sicurezza interna) la settimana scorsa, dopo l’espulsione dalla Turchia. In un primo tempo, spiega una fonte vicina al dossier, l’uomo aveva già suscitato l’attenzione della polizia di Frontiera (Paf) "il 28 gennaio ad Ajaccio perché aveva un volo di sola andata per la Turchia", come tanti candidati alla jihad in Siria e in Iraq.

"È stato quindi subito segnalato dalla Dgsi alle autorità turche che l’hanno espulso" una volta arrivato a Istanbul.
"Al ritorno - conclude la fonte - è stato sentito dalla Dgsi ma il colloquio amministrativo non ha consentito di raccogliere informazioni sufficienti" per trattenerlo.

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