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Dalla Francia al Regno Unito con un clandestino a bordo (a sua insaputa)

La donna si è accorta di aver trasportato un immigrato, che ha viaggiato sul sedile posteriore dell'auto, solo quando è arrivata a casa

Dalla Francia al Regno Unito con un clandestino a bordo (a sua insaputa)

Sue Taber, una donna britannica, ha viaggiato dalla Francia alla Gran Bretagna con un clandestino sul sedile posteriore, senza accorgersene. A riportare la storia che ha dell'incredibile è il giornale Daily Mail.

La donna, scrive il quotidiano britannico, ha iniziato il suo viaggio in Spagna e, passando dalla Francia, è poi arrivata nel Regno Unito attraverso l'Eurotunnel, il tunnel sottomarino che collega i due Paesi. La Taber ha fatto l'incredibile scoperta solo una volta che è arrivata a casa. Quando è scesa dalla macchina, infatti, ha visto che un clandestino era nascosto sul sedile posteriore della sua Fiat Panda. Quando il ragazzo, di un'età compresa tra i 18 e i 20 anni, è stato scoperto, è subito uscito fuori dall'auto urlando: "Sono un orfano, sono un orfano". La donna, senza mezzi termini, ha ordinato al clandestino di dileguarsi immediatamente prima che lei andasse in casa per chiamare la polizia. Il ragazzo, quindi, è corso via.

La Taber ha raccontato al Daily mail come, ironia della sorte, durante il tragitto avesse anche ascoltato alla radio del tentativo dei migranti di andare in Gran Bretagna tramite un battello a Calais. "Non riesco a credere che quest'uomo è stato nella mia macchina. Non posso credere che era lì tutto quel tempo e sono riuscita a passare il controllo passaporti e tutto il resto con un clandestino a bordo", ha raccontato poi la donna alla stazione radio della BBC. "L'unica cosa che mi viene in mente - aggiunge - è quando ho preso i miei cani per ottenere il passaporto fatto a Calais. Quello è stato l'unico momento in cui ho lasciato la macchina. L'unico posto dove potrei non averla chiusa a chiave".

La donna, comunque, ha ammesso di aver sentito qualcosa quando aveva provato a regolare un po' più indietro il sedile e aveva riscontrato una certa resistenza.

La Taber, però, pensava che fosse per via dei cani, che viaggiavano anche loro sul sedile posteriore.

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