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Arriva la tassa globale al 15%: chi deve pagare

I ministri delle Finanze hanno gettato le basi per il prossimo G20, in programma in Cornovaglia

Arriva la tassa globale al 15%: chi deve pagare

Inizia a prendere finalmente forma, dopo tanto parlare, l'accordo tra gli Stati che dovrebbe garantire la tassazione delle multinazionali. C'era già un discreto ottimismo fin dalla vigilia del G7 di Londra, primo vero e proprio meeting 'in presenza' a svolgersi dopo l'inizio dell'emergenza sanitaria, durante il quale si sono dati appuntamento i ministri delle Finanze. Nel corso dell'incontro sono state gettate le basi di quello che sarà uno dei temi principali da discutere nel G20, il vertice dei capi di Stato in programma in Cornovaglia la prossima settimana.

"Dopo anni di discussioni, i ministri delle finanze del G7 hanno raggiunto un accordo storico per riformare il sistema fiscale globale per adattarlo all'era digitale globale", ha dichiarato ai giornalisti il padrone di casa britannico Rishi Sunak. Il ministro delle Finanze del Regno Unito ha spiegato che tale accordo prevede un'aliquota globale minima del 15% studiata "per la tassazione delle grandi imprese, applicata Paese per Paese". Un'imposta sui profitti d'impresa, che secondo Sunak potrà dare un importante contributo a combattere il fenomeno della fuga verso i "paradisi fiscali" e soprattutto ad affrontare nel migliore dei modi il tema caldo della tassazione dei colossi digitali.

Grazie alla lotta alla"elusione fiscale" dovrebbe essere possibile, almeno secondo il ministro britannico, arrivare ad una giusta quota da applicare alle multinazionali. Una volta raggiunto un equilibrio, quindi "una soluzione globale" sull'imposizione da applicare agli utili delle multinazionali, la necessita' di tasse nazionali sui servizi digitali dovrebbe scomparire. "Le maggiori imprese globali, con margini di profitto di almeno il 10%, vedranno il 20% di tutti gli utili al di sopra di tale soglia riallocato e tassato nei Paesi dove effettuano vendite", ha poi puntualizzato Sunak. "Ci impegniamo a raggiungere una soluzione equa sull'assegnazione dei diritti di imposizione", si legge nel comunicato ufficiale diffuso dopo l'incontro. "Provvederemo ad un adeguato coordinamento tra l'applicazione delle nuove norme fiscali internazionali e l'eliminazione di tutte le tasse sui servizi digitali, e altre pertinenti misure simili, su tutte le società".

"Ci siamo", ha dichiarato un entusiasta ministro delle finanze francese Bruno Le Maire."Dopo 4 anni di battaglia un accordo storico è stato trovato con gli Stati membri del G7 sulla corporate tax minima sulle aziende e sui colossi del digitale. La Francia può essere orgogliosa".

"Un impegno senza precedenti, che metterà fine alla corsa al ribasso nella tassazione aziendale, assicurando equità per i lavoratori negli Stati Uniti e in tutto il mondo", gli ha fatto eco la segretaria al Tesoro statunitense Janet Yellen.

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