"Ambasciata Usa a Gerusalemme". Trump rischia rabbia araba

Decisione confermata in una telefonata ad Abu Mazen. Erdogan: "Per musulmani linea rossa"

"Ambasciata Usa a Gerusalemme". Trump rischia rabbia araba

Le voci dei giorni scorsi sono diventate una conferma, arrivata in una telefonata dalla Casa Bianca al leader palestinese Abu Mazen. Gli Stati Uniti sono decisi a cambiare politica, per considerare Gerusalemme capitale dello Stato d'Israele, e a spostare la propria ambasciata a Gerusalemme.

Una scelta che rischia di avere pesanti conseguenze. I primi a reagire, stizziti, sono stati i palestinesi di Hamas, che hanno promesso una escalation della "intifada di Gerusalemme", se l'amministrazione Usa riconoscerà la città come capitale. Sarebbe, per Hamas, "una flagrante aggressione alla legge internazionale che considera Gerusalemme territorio occupato" e un modo di legittimare "i crimini della giudaizzazione della città e l'espulsione dei palestinesi".

Anche l'Autorità nazionale palestinese ha messo in guardia gli Usa: "Questo passo metterà fine ad ogni possibilità di accordo di pace". E parla di un "riconoscimento inaccettabile". Abu Mazen ha rincarato la dose, ribadendo la "necessità di uno Stato palestinese con capitale Gerusalemme Est". Il portavoce palestinese Nabil Abu Rdainah ha spiegato che se Trump non ha parlato di una data precisa, nella telefonata da Washington ha però chiarito "la sua intenzione".

Oggi al Cairo si riunisce il summit di emergenza convocato dalla Lega araba, su richiesta dell'Anp, per discutere la delicata questione. Intanto il ministero degli Esteri egiziano ha fatto appello a Washington ad agire "con saggezza" rispetto a qualsiasi decisione che riguardi la Città Santa e che potrebbe "far divampare la tensione nella regione". L’università al-Azhar del Cairo, uno dei principali centri d’insegnamento religioso dell’Islam sunnita, ha messo in guardia le autorità di Washington. In una nota afferma che questa eventuale mossa da parte degli Stati Uniti "alimenterebbe sentimenti di rabbia tra i musulmani, minaccerebbe la pace mondiale e approfondire la tensione, la divisione e l’odio nel mondo".

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan osserva che lo status di Gerusalemme è la "linea rossa per i musulmani". Anche la Giordania cerca di mediare, con il ministro degli Esteri, Ayman Safadi, che avverte il segretario di Stato americano, Rex Tillerson, che il provvedimento "provocherà una grande rabbia in tutto il mondo arabo".

Il presidente Usa ha telefonato ad Abu Mazen in serata, informandolo direttamente

dell'intenzione di spostare la rappresentanza diplomatica. Una decisione che potrebbe diventare ufficiale in pochi giorni e che preoccupa l'Europa, che si fa sentire attraverso le parole di Emmanuel Macron e del ministro degli Esteri tedesco Gabriel.

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