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Il reporter britannico John Cantlie in un video dello "Stato islamico"

Utilizzato come portavoce dal Califfato, al pubblico chiede: "Sicuri vi stiano dicendo tutto?". Sarebbe stato rapito in Siria a novembre 2012

John Cantlie in una foto d'archivio e, in alto a sinistra, un fotogramma dal primo video
John Cantlie in una foto d'archivio e, in alto a sinistra, un fotogramma dal primo video

Al Furqaan, il gruppo che si occupa di diffondere molti video del cosiddetto Stato islamico (Is), e che nelle scorse settimane ha messo in rete le immagini dell'esecuzione di tre ostaggi occidentali, ha pubblicato oggi un nuovo video.

Tra i primi a scriverlo, su twitter, Daniele Raineri, giornalista del Foglio esperto della realtà dei gruppi jihadisti in Iraq e Siria, che già alcuni giorni fa aveva annunciato che lo Stato islamico avrebbe pubblicato un video dal contenuto rilevante.

Il filmato dura poco più di tre minuti e si concentra sul giornalista e fotografo britannico John Cantlie, nelle mani dello Stato islamico. Se i video in cui comparivano James Foley, Steven Sotloff e David Haines si concludevano con la morte per decapitazione dei tre ostaggi, per mano di un uomo dell'autoproclamato Califfato, in questo caso Cantlie è solo, seduto davanti a un tavolo e si rivolge direttamente al pubblico, pronunciando parole realisticamente suggeritegli dai carcerieri.

Il contenuto

Il reporter di guerra parla al pubblico occidentale, ricordando le istituzioni giornalistiche per cui ha lavorato da freelance in passato, e dice che altri video seguiranno a questo, che sembra essere la presentazione di una sorta di programma in cui mostrerà "la verità" al mondo. Accusa la stampa di "distorcere e manipolare la verità" e chiede: "Siete sicuri che vi stiano dicendo tutto?".

Nel filmato si fa riferimento alla politica che Gran Bretagna e Stati Uniti seguono per risolvere i casi di sequestro e che non prevede di trattare con i rapitori. Cantlie, che lo Stato islamico in questo caso presumibilmente sfrutta, costringendolo al ruolo di portavoce, annuncia che spiegherà come altri Paesi occidentali siano riusciti a portare a casa i propri concittadini, trattando con il gruppo di Al-Baghdadi, mentre Londra e Washington non lo hanno fatto. Il video si conclude con un invito: "Seguitemi nelle prossime puntate e penso che sarete sorpresi da ciò che saprete".

La realizzazione

Sebbene non sia possibile stabilire con certezza quando il video sia stato girato, il riferimento a "larghe aree della parte orientale della Siria e della parte occidentale dell'Iraq" nelle mani dello Stato islamico fanno pensare che sia stato realizzato se non altro dopo giugno.

A fine giugno il gruppo di Al-Baghdadi, il cui nome era "Stato islamico in Iraq e nelle terre di Shams", annunciò la creazione di un Califfato e iniziò a farsi chiamare semplicemente "Stato islamico", nome con cui Cantlie identifica il gruppo che lo ha sequestrato.

Il sequestro in Siria

John Cantlie sostiene nel video di essere stato sequestrato dopo il suo ingresso in Siria a novembre 2012. Secondo la stampa statunitense sarebbe stato rapito mentre viaggiava sulla stessa auto di James Foley, poi ucciso, e finora era stato chiesto il silenzio sulla notizia.

Il reporter fu rapito una prima volta a luglio 2012, insieme al fotografo olandese Jeroen Oerlemans e poi liberato. Il suo compagno di prigionia raccontò a Business News Radio che il sequestro avvenne poco dopo il passaggio della frontiera.

Dopo nove giorni furono salvati da un gruppo di ribelli legati alla componente laica dell'opposizione armata.

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