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Grecia, Tsipras non si dimette: verso il rimpasto di governo

La Grecia sprofonda nel caos. Varoufakis attacca: "Un golpe come quello dei colonnelli nel '67". Il governo incassa l'appoggio dei centristi. Si sposta così il baricentro della maggioranza: il rimpasto è sempre più vicino. E di dimettersi Tsipras non ci pensa proprio

Grecia, Tsipras non si dimette: verso il rimpasto di governo

Mentre subisce un nuovo, pesantissimo attacco dall'ex ministro delle Finanze Yanis Varoufakis, Alexis Tsipras incassa il sostegno del partito centrista greco To Potami che fa darà il proprio appoggio al premier per ottenere il sostegno parlamentare sull’accordo di salvataggio raggiunto con i creditori con nuove e dure misure di austerità. Si sposta così il baricentro della maggioranza. Tanto che, dopo aver accantonato l'eventualità delle dimissioni, Tsipras sta vagliando l'ipotesi di un rimpasto di governo.

L’accordo raggiunto nella notte tra domenica e lunedì ha rischiato di saltare per una manciata di miliardi e comunque è solo un primo passo: il pericolo di collasso c’è ancora. Così a Bruxelles si guarda agli sviluppi della crisi della Grecia sottolineando che è sbagliato voler individuare vincitori e sconfitti nella difficilissima partita giocata durante 17 ore di negoziati. L’unico successo conseguito, si osserva nei palazzi delle istituzioni Ue, è stato quello di evitare le caotiche e drammatiche conseguenze di una Grexit. Il provvedimento che contiene le misure richieste dall’Eurogruppo per il salvataggio della Grecia è stato presentato in parlamento. Ma la strada per Tsipras è tutta in salita. "Nel 1967 (golpe dei Colonnelli, ndr) le potenze straniere usarono i carri armati per mettere fine alla democrazia greca - tuona Varoufakis - nel 2015 c’è stato un altro golpe delle potenze straniere, che hanno usato le banche invece dei carri armati".

Ora Tsipras si ritrova a camminare sotto il fuoco incrociato della politica ellenica. Dopo aver strappato un accordo a Bruxelles, adesso deve fare i conti con il parlamento greco. Il partito Greci indipendenti, partner di coalizione nel governo guidato da Syriza, continuerà a sostenere l'esecutivo ma voterà a favore solo delle misure su cui era stato trovato accordo prima dell'intesa raggiunta nel fine settimana. A sostenere il piano pattuito con l'Unione europea ci saranno, poi, i centristi di To Potami. "Voteremo secondo gli impegni assunti con i nostri alleati", si legge nel documento in cui si invitano pure i deputati a comportarsi "in modo responsabile" e a non anteporre gli interessi del loro partito a quelli del Paese. "Coloro che vogliono la botte piena e la moglie ubriaca in questo momento non aiutano", continua la nota in cui si aggiunge che è irragionevole aspettarsi che l’opposizione "voti a favore di misure severe quando sono proprio i responsabili del governo a comportarsi come fossero l’opposizione".

Tuttavia, To Potami non prenderà parte a un governo di unità nazionale: "Il mandato del premier è abbastanza forte per lui da poter andare avanti da solo".

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