Houston, almeno 30 morti. Esplosioni in un impianto chimico

Harvey perde forza e va verso la Louisiana, ma Houston teme il disastro chimico

Houston, almeno 30 morti. Esplosioni in un impianto chimico

Piogge e inondazioni hanno messo in ginocchio la capitale del Texas e a giorni dall'arrivo del temuto uragano Harvey, poi declassato in tempesta, e il bilancio delle vittime continua a salire, con il New York Times che parla ora di 30 morti a Houston e il fenomeno atmosferico che si sposta verso la Louisiana.

La notizia positiva è che ora la tempesta perderà di nuovo di intensità, trasformandosi in una depressione tropicale, più debole e meno devastante. Ma ciò non toglie che Houston sia in grave difficoltà, con gli esperti che già parlano del disastro naturale più costoso della storia americana, per non parlare del prezzo pagato in vite strappate.

È in particolare il comparto petrolifero in difficoltà, con gli impianti che trainano l'economia statale fermi da giorni. E a questo si aggiungono le esplosioni che a metà mattina si sono avvertite negli impianti chimici della Arkema, che producono ammoniaca a Crosby e da cui si levano ora alte colonne di fumo nero.

Immagini drammatiche, per un possibile disastro annunciato.

"I perossidi organici usati nella produzione si stanno scaldando", aveva detto al Texas Tribune Rich Rowe, presidente e Ceo della società, chiarendo che con gli impianti sommersi dall'acqua, le esplosioni erano tutto fuorché scongiurate.

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