Guerra in Ucraina

"Dai, uccidimi": la rivolta dei soldati russi contro i generali

Nell'intercettazione pubblicata dal Servizio di Sicurezza ucraino, un soldato racconta alla compagna la quasi uccisione del generale del proprio reggimento: ecco cosa è successo

"Dai, uccidimi": la rivolta dei soldati russi contro i generali

Parola d'ordine ammutinamento: è quanto alcuni soldati russi praticano da alcune settimane a questa parte rifiutandosi di obbedire agli ordini dei loro superiori. Non vogliono combattere, sono provati da mesi di intense battaglie, mancanza di cibo e acqua tant'é che alcuni hanno deciso di auto-ferirsi per poter fare rientro a casa. La novità, adesso, è quella di uccidere i loro generali: un'intercettazione tra un soldato e la sua compagna mostra come sia mancato poco per far fuori Valery Solodchuk, tenente generale della 36esima armata combinata delle forze armate russe.

Le intercettazioni

La vicenda si è svolta nella regione di Donetsk dove il battaglione non vuole combattere. La miccia è stata accesa da una domanda che Solodchuk avrebbe fatto al soldato. "Quanto manca alla scadenza del tuo contratto?", ""20 giorni", "Beh, hai venti giorni per morire qui", si legge sulla traduzione pubblicata dal Messaggero. A quel punto sono saltati i nervi, la risposta non è andata giù al diretto interessato e il pensiero complessivo del generale non è piaciuta ai soldati che si sarebbero, tutti, rifiutati di andare a combattere al fronte viste anche le alte perdite subìte.

Il generale vicino alla morte

Al rifiuto collettivo, nelle intercettazioni viene raccontato di come il generale abbia minacciato il soldato con la sua pistola dicendo che lo avrebbe ammazzato se non avesse obbedito agli ordini. "Dai, uccidimi", la risposta per nulla intimorita. Dopodiché, il soldato avrebbe tirato fuori una granato urlando "Dai, sparami, dai! Così esplodiamo insieme qui". A quel punto la situazione è stata molto tesa: le guardie del corpo di Solodchuk hanno iniziato a puntare le armi contro i sottoposti, loro le hanno iniziato a puntare contro di loro. Il generale si è trovato, quindi, con i suoi soldati pronti ad aprire il fuoco e ucciderlo. Scene da film western ma purtroppo è l'amara realtà voluta da Putin. Per evitare la morte, il generale sarebbe riuscito ad andare via salvandosi la vita.

Alla fine dell'intercettazione, si sente la compagna incitare il proprio amato ad andare via immediatamente dal campo di battaglia anche se rimarrebbero 20 giorni. Lui, dopo le parole del generale, non ha mostrato l'intenzione di rispettare il contratto dicendo di voler riprendere la strada di casa. Infine, lei chiede quale fossero nome e cognome del comandante: "Solodchuk. Col. Generale", ha risposto il soldato. La versione originale è pubblicata sul canale Telegram del Servizio di Sicurezza dell'Ucraina.

I soldati non obbediscono più

Come abbiamo visto sul Giornale.it, l'intercettazione è l'ennesimo esempio di quanto accade da marzo: anche se adesso la Russia sembra aver ritrovato un po' di fiducia, la situazione tra l'esercito resta molto tesa. Anche se adesso l'unico obiettivo rimasto è il Donbass, potenzialmente alla portata, i soldati si rifiutano comunque di portare avanti una guerra da molti di loro stessi considerata inutile.

Insomma, il malandato zar russo dovrà fare i conti con molteplici fattori per poter vincere una guerra che, fino a questo momento, gli ha riservato più amarezze, sconfitte, dimissioni e ammutinamenti.

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