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“Via i soldati Usa dal Mindanao”

Il presidente delle Filippine Rodrigo Duterte vuole mandar via i soldati americani impegnati nell'addestramento anti terrorismo nel sud del Paese. Il portavoce presidenziale Ernesto Abella: "Direzione verso una politica estera indipendente"

“Via i soldati Usa dal Mindanao”

Dopo aver insultato Barack Obama, il neopresidente delle Filippine Rodrigo Duterte vuole mandar via i soldati americani impegnati nell'addestramento anti terrorismo delle truppe governative nel Mindanao, dove assistono l’esercito nella lotta agli estremisti islamici.

Queste forze speciali devono andarsene - ha detto Duterte in un discorso a Manila - non voglio una rottura con gli Stati Uniti, ma devono andarsene”. Secondo il presidente in carica dal primo luglio scorso, la loro presenza non fa che complicare la situazione e “agitare sempre di più i musulmani”.

Il portavoce presidenziale Ernesto Abella, ha successivamente precisato che le dichiarazioni di Duterte riflettono “la sua nuova direzione verso una politica estera indipendente”.

Gli Stati Uniti inviarono nel 2002 un contingente nel sud del Paese per aiutare il governo di Manila a contrastare i gruppi terroristici islamici che operano nella zona, investendo 441 milioni di dollari in addestramento e equipaggiamento. L’operazione è stata poi annullata nel febbraio del 2015, ma Washington ha lasciato un piccolo gruppo di militari a sostegno dell’esercito filippino.

John Kirby, portavoce del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, in una nota ha detto che gli USA sono consapevoli dei commenti di Duterte, ma fino ad ora “non c’è stata nessuna comunicazione ufficiale da parte del governo filippino per la rimozione di personale militare statunitense”.

Per questo, ha aggiunto, “resteremo impegnati nell’alleanza in Mindanao”.

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