Rubrica Cucù

I tagliagole battuti da una battuta

Dopo la fase del terrore, la psicosi dell'Isis alle porte di Roma sta ripiegando su una catena di esorcismi

I tagliagole battuti da una battuta

Dopo la fase del terrore, la psicosi dell'Isis alle porte di Roma sta ripiegando su una catena di esorcismi. Il primo esorcismo si è diffuso con la notizia, peraltro prevedibile, che l'orribile strage dei 21 cristiani in riva al mare, vista e rivista in tutte le salse in tv, sarebbe in realtà un fotomontaggio. Troppa differenza di statura tra vittime e carnefici, c'è sproporzione tra le figure e lo sfondo, pare finto il mare di sangue nella risacca. Che ci sia una regia televisiva con ampi ritocchi è verosimile; però, visti i precedenti, è liberatorio ma illusorio pensare che sia tutta una messinscena. Non è un fiction.

L'annuncio minaccioso che l'Isis è a sud di Roma ha prodotto, insieme col terrore, la voglia di esorcizzarlo con la risata. Giungono grottesche segnalazioni di avvistamenti a Roma sud, l'Isis imbottigliato nel traffico tra la Tuscolana e la Casilina, all'altezza della Ciociaria. C'è confusione di notizie, c'è chi dice che l'Isis è arrivato a Roma con una barcaccia fin dentro piazza di Spagna, tifando per il Feyesuud e ingabbiando sindaco e assessori. Circola poi la foto di uno che chiede agli amici «Ma poi 'sta Isis entro quando si deve pagare?»; gente già duramente colpita dall'Irap, dalla Tares e dall'Imu. E in una funesta gag un marito regala un abito arancione alla moglie, poi lui, vestito di nero, le propone due passi in riva al mare...

Quel rito atroce di sangue - quei volti inermi e scoperti davanti all'oscenità della morte occulta e nera - ci ha sconvolto; perciò ci rifugiamo nel riso.

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