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Indonesia, nuovo attacco: famiglia si fa esplodere contro polizia

Un nuovo attacco terroristico a Surabaya, in Indonesia. Anche in questo caso, l'azione è stata portata avanti da una famiglia di jihadisti

Indonesia, nuovo attacco: famiglia si fa esplodere contro polizia

Ancora sangue per le strade dell'Indonesia. Questa volta, a essere preso di mira, è stato un commissariato della polizia di Surabaya, la seconda città più importante del Paese. Secondo quanto riferito da Frans Barung Mangera, portavoce della polizia di Giava orientale, quattro militanti a bordo di motociclette si sono fatti esplodere, ferendo gravemente diverse persone, fra alcuni agenti (Guarda il video).

Il portavoce ha poi aggiunto che, insieme ai kamikaze, c'era una bambina di otto anni. Un dettaglio fondamentale per far capre le dinamiche dell'attentato terroristico. La bambina, sopravvissuta, è stata portata in ospedale (Guarda la gallery).

Per Surabaya sono ore drammatiche. Ieri, un'intera famiglia di kamikaze si è fatta esplodere contro tre chiese cristiane. E fra gli attentatori c'erano anche bambini e adolescenti.

La famiglia di kamikaze era tornata dalla Siria. In sostanza erano foreign fighters che per anni hanno vissuto all'ombra del Califfato. La sconfitta dell'Isis li ha condotti a tornare in patria, in Indonesia, ma non a terminare la loro assurda guerra. Secondo la polizia locale, la madre si è fatta esplodere con i due figli di 12 e 9 anni. Il padre e altri due figli di 18 e 16 anni hanno colpito l'esterno delle altre chiese.

L'Indonesia è il più popoloso Paese musulmano al mondo. E molti sono preoccupati dal ritorno dei miliziani dalla Siria e dall'Iraq. Sono ormai più di 15 anni che i governi combattono la follia dell'estremismo islamico. Alcuni giorni fa, una rivolta carceraria di islamisti affiliati all'Isis a Depok, alla periferia di Jakarta, è stata sedata con la forza da parte degli agenti e delle forze di sicurezza. E questo dopo che i detenuti erano riusciti a uccidere cinque agenti.

"Sono particolarmente vicino al caro popolo dell'Indonesia, in modo speciale alle comunità cristiane della città di Surabaya duramente colpite dal grave attacco contro luoghi di culto", ha detto il Papa ieri durante la cerimonia del Regina Coeli in Piazza San Pietro.

"Elevo la mia preghiera per le vittime e i loro congiunti. Insieme invochiamo il Dio della pace affinché faccia cessare queste violente azioni, e nel cuore di tutti trovino spazio non sentimenti di odio e violenza, ma di riconciliazione e di fraternità".

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