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Insulta la figlia di Erdoğan online, la polizia mette l'uomo in manette

Rischia fino a due anni di carcere per qualche messaggio non troppo cortese. "Ero un po' brillo", si è difeso l'uomo

Insulta la figlia di Erdoğan online, la polizia mette l'uomo in manette

Insultato su twitter la figlia del presidente, in Turchia può costare ventiquattr'ore a stretto contatto con le forze dell'ordine. Lo sa bene un uomo identificato dalla stampa come Osman Ç., che dopo avere scritto qualche messaggio non troppo gentile indirizzato a Sümeyye Erdoğan, si è ritrovato in manette e trasportato a Istanbul, col rischio di finire in arresto.

"Avevo bevuto un po'. Avevo visto alcune notizie sui martiri su twitter. Avevo visto dei tweet su Sümeyye Erdoğan e suoi padre. Mi hanno influenzato", si è scusato l'uomo, sostenendo che la recente uccisione di alcuni uomini delle forze di sicurezza lo aveva colpito e l'ubriachezza ha fatto il resto.

Osman, originario della provincia meridionale di Antalya, è stato fermato e portato ieri a Istanbul dalla polizia.

Qui, per fortuna per lui, il tribunale si è rifiutato di convalidare l'arresto, dopo l'interrogatorio in procura. L'uomo, tuttavia, non potrà lasciare la Turchia fino al giorno della sentenza definitiva e dovrà ogni giorno presentarsi a un posto di polizia. Rischia due anni di carcere.

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