Iran, i riformisti vincono ovunque. 13 donne in parlamento

In tutto il Paese avanza il fronte riformista. Premiata la linea del presidente Rohani

Iran, i riformisti vincono ovunque. 13 donne in parlamento

Forte avanzata dei riformisti alle elezioni iraniane, che conquistano tutti i 30 seggi parlamentari previsti per Teheran. Un risultato davvero importante per il presidente Hassan Rohani, che vede premiata la sua linea politica nei confronti dei conservatori. Lo spoglio dei voti che determinerà l'assegnazione dei 290 seggi parlamentari sarà ultimato nel pomeriggio di oggi. L'avanzata di Rouhani nella capitale indicherebbe un successo generale per il presidente che potrebbe così contare su un parlamento più favorevole alle sue aperture verso l'esterno dopo l'accordo sul nucleare concluso con le potenze occidentali. Secondo dati semidefinitivi riportati dal quotidiano Etemad, in Iran i riformisti hanno già conquistato 96 seggi su 290 nel nuovo parlamento (Majlis), superando il blocco fondamentalista (91 seggi). Buona affermazione degli indipendenti con 25 seggi. Per altri 52 posti parlamentari bisognerà invece andare al ballottaggio in un nuovo turno previsto alla fine di aprile.

Anche tredici donne risultano elette nel nuovo parlamento, secondo i dati parziali riportati dal quodiano Etemad. In corsa erano circa 500 candidate su un totale di quasi 5 mila aspiranti deputati. Per l’Assemblea degli Esperti invece, il Consiglio dei Guardiani, l’organismo incaricato di preselezionare i candidati, aveva bocciato tutte le domande presentate da una ventina di religiose.

Rohani e il suo principale alleato, l'ex presidente Akbar Hashemi Rafsanjani, sono in testa anche nell'assegnazione dei seggi per l'Assemblea degli esperti, l'organismo chiamato a scegliere il leader supremo, la più alta autorità del Paese. Sia il parlamento che l'Assemblea da anni erano controllati dai conservatori vicini all'Ayatollah Ali Khamenei. Al voto di venerdì hanno partecipato circa 33 milioni di elettori sui 55 milioni di aventi diritto.

L'ex presidente Akbar Hashemi Rafsanjani, leader riformista, ha scritto su Twitter: "Nessuno è in grado di resistere alla volontà della maggioranza e coloro che il popolo non vuole devono farsi da parte". Rohani, invece, sempre su Twitter ha scritto: "Avete creato una nuova atmosfera con il vostro voto. Mi alzo in piedi davanti a voi, davanti alla grande nazione iraniana, davanti all'onore della sua storia".

La lista vicina a Rohani, guidata dal riformista Mohammad Reza Aref, ex vicepresidente, ha sospinto il capolista dei conservatori Gholam-Ali Hadad-Adel al 31° posto; se i dati venissero confermati quest’ultimo rimarrebbe fuori dal parlamento.

In cima alla lista dei candidati certi di essere eletti figurano proprio il riformatore Mohammad Reza Aref e il moderato Ali Motahari, che hanno ottenuto rispettivamente 1,3 milioni di voti e più di 1,1 milioni. Da notare che il capolista dei conservatori, ex presidente del parlamento dal 2005 al 2008, è il consuocero della Guida Suprema, Ali Khamenei, e a lui molto fedele.

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