Il Giappone risponderà in modo appropriato ai sistemi missilistici schierati dalla Russia sulle isole Curili nell’Oceano Pacifico, anche se auspichiamo una soluzione diplomatica in occasione del prossimo viaggio istituzionale di Vladimir Putin. E’ quanto ha dichiarato il Ministro degli Esteri giapponese Fumio Kishida.
La disputa delle isole Curili, arcipelago di 60 isole a nord di Hokkaido, risale alla fine della seconda guerra mondiale, quando l’Armata rossa le occupò per assicurarsi il controllo dell’accesso nella base navale di Vladivostok. Il Giappone vanta pretese sulle isole Kunashir, Iturup, Shikotan e sul gruppo di isolotti Habomai che definisce Territori del Nord. Secondo Mosca, invece, le isole sono state occupate legittimamente nel 1945. La disputa territoriale ha impedito a Russia e Giappone di firmare un trattato di pace dopo la seconda guerra mondiale.
Mosca, poche ore fa, ha annunciato il dispiegamento di due sistemi missilistici di difesa nelle isole Curili. Il sistema missilistico anti-nave Bastion-P (SSC-5 Stooge) è operativo nell’isola di Iturup, la maggiore delle Curili del sud. Il sistema Bal (SS-C-6 Sennight) è stato invece schierato sull’isola Kunashir, la più meridionale delle Curili. Le divisioni missilistiche costiere russe sono in addestramento di tiro nel Mar del Giappone dal maggio dello scorso anno.
Il Ministro della Difesa russo Sergei Shoigu, lo scorso marzo aveva preannunciato il rischieramento dei sistemi missilistici nell’arcipelago delle Curili entro la fine dell’anno, così come gli UAV di nuova generazione Eleron-3. Lo scorso giugno, infine, il Cremlino confermò l’intenzione di creare una base navale per la Flotta del Pacifico sull’Isola di Mutua, non rivendicata dal Giappone.
Mosca, nell’ultima offerta presentata a Tokyo, propose uno sviluppo congiunto delle quattro Isole Curili, concedendo diritti a cittadini, organizzazioni ed imprese giapponesi per condurre attività in vari settori. La sovranità russa sull'arcipelago non è negoziabile.
Il K-300P Bastion-P
Il sistema di difesa costiera K-300P Bastion-P conosciuto in Occidente come SSC-5 Stooge, è stato testato per la prima volta il 16 novembre scorso, contro obiettivi Isis ed al-Nusra identificati nelle province di Idlib e Homs. E’ il battesimo del fuoco per tale asset in grado di distruggere sia obiettivi in mare che a terra ad una distanza massima compresa che va dai 350 ai 450 km. E’ la prima volta che il sistema Bastion equipaggiato con missili P-800 Oniks è utilizzato contro bersagli terrestri in un contesto operativo reale. Probabilmente è stato testato il nuovo sistema di ricerca, considerando che il processo di acquisizione degli obbiettivi varia a seconda dell’ambiente operativo. Il lanciatore Bastion-P è equipaggiato con due P-800 Oniks/ Yakhont (SS-N-26 Strobile) da cui deriva il supersonico BrahMos, il più veloce missile da crociera al mondo. Il missile P-800 Oniks ha un sistema di propulsione a due stadi. Per l’accelerazione iniziale a razzo utilizza del combustibile solido. La crociera supersonica sostenuta è garantita da una propulsione ramjet a combustibile liquido che si attiva dopo l’espulsione del booster. Il P-800 rientra nella categoria dei missili lancia a dimentica: il suo sistema di guida è satellitare nella fase iniziale di volo e radar attivo in prossimità del bersaglio. E’ in grado di volar ad una quota compresa che va dai 5 ai 14 000 metri sopra il livello del mare. Nella fase finale del volo raggiunge l'altitudine minima, manovrando a velocità supersonica: il missile può essere utilizzato fino a condizioni di mare forza sette. Sembra possa imbarcare sia testate nucleari che convenzionali (250 kg). La configurazione di lancio è verticale. Entrambi i missili possono essere lanciati con un intervallo di due secondi. I Bastion possono rimanere in stand-by attivo per un massimo di 30 giorni. Sono operativi in Crimea.
Il BAL-E
Il missile anti-nave subsonico Zvezda Kh-35U, equipaggia il sistema di difesa costiera GRAU 3K60 Bal, designato dalla NATO come SSC-6 Sennight. In servizio con le Forze armate russe dal 2008, è in grado di colpire obiettivi situati fino a 120 km di distanza e di lanciare l’intera salva di 32 missili con un intervallo massimo di tre secondi.
La salva di 32 missili, schierati su quattro lanciatori collegati in rete, è considerata efficace per contrastare una missione di combattimento effettuata da un completo gruppo navale nemico. Sistemi Bal saranno operativi a difesa della Flotta del Baltico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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