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L'ambasciatore del Kuwait denuncia la moglie per adulterio e la fa imprigionare

L'ambasciatore kuwaitiano a Vienna Sadiq Marafi e la moglie Hind El-Achchabi sono separati dal 2014, ma non in modo ufficiale perché la donna non ha accettato le condizioni di divorzio. Così l'uomo ha voluto vendicarsi trovando un pretesto per mandarla in carcere

L'ambasciatore del Kuwait denuncia la moglie per adulterio e la fa imprigionare

L'ambasciatore kuwaitiano a Vienna Sadiq Marafi ha denunciato e mandato in carcere la moglie Hind El-Achchabi per adulterio.

Sadiq Marafi e Hind El-Achchabi, ufficialmente, sono sposati dal 2007, ma dal settembre del 2014, ufficiosamente, sono separati. Lo scorso agosto l'ambasciatore ha denunciato la moglie per adulterio che così è finita in carcere. La loro storia ha suscitato grandi polemiche in Marocco e la condanna a due anni di reclusione di Hind El-Achchabi ha scatenato vere e proprie proteste fra l'alta borghesia del Paese.

Hind El-Achchabi, infatti, è una persona conosciuta perché è un'imprenditrice ed è anche presidente della compagnia aerea di lusso Dalia Air. Martedì scorso, però, la donna ha conosciuto la sentenza d'appello dal penitenziario di Salé e le sono stati confermati i due anni. Al suo presunto amante, invece, è andata molto meglio e se l'è cavata con sette mesi di carcere.

Ma l'ambasciatore del Kuwait, oltre ad accusare la moglie di tradimento, frode e corruzione, ha affermato che la loro seconda figlia è frutto della relazione extraconiugale della moglie e ha chiesto che sia effettuato il test del Dna per confermarne la paternità. "Quando i bambini sono nati - ha spiegato Mohamed Faziou, l'avvocato della trentottenne - la coppia era già separata e aveva solo rapporti di lavoro".

El-Achchabi e Marafi, infatti, sono separati dal settembre 2014, ma secondo i media locali la situazione è precipitata perché la donna non accettava le condizioni imposte dal marito per quanto riguarda il divorzio. Così è scattata la denuncia dell'ambasciatore che ha impedito all'imprenditrice di vedere i suoi due figli.

Il caso ha suscitato e suscita grandi polemiche nel mondo arabo non solo perché è l'ennesima vicenda in cui un marito si vendica della moglie durante la separazione prima che il legame sia sciolto legalmente, ma soprattutto per la sentenza dei giudici che, ancora una volta, hanno punito la donna con oltre il triplo della pena del suo presunto amante.

Come riporta il Corriere della Sera, l'Associazione marocchina dei diritti umani ha protestato chiedendo l'abolizione delle leggi che puniscono l'adulterio. "Abbiamo chiesto tante volte di cambiare le norme in materia, ma tutto è stato vano - spiega il rappresentante dell'organizzazione Larabi Elhabbache -. L'ultima volta che abbiamo sollevato la questione durante una conferenza ci è stato risposto che questo è il codice penale.

Purtroppo non possiamo accedere al parlamento per fare lobbying e chiedere di cambiare le cose".

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