Coronavirus

L'ex capo dell'intelligence Gb: "Virus incidente di laboratorio"

Un ex vertice dell'intelligence britannica ha detto la sua sul SarsCov2. Sir Dearlove cita uno studio non ancora pubblicato che svelerebbe l'origine artificiale del patogeno

L'ex capo dell'intelligence Gb: "Virus incidente di laboratorio"

Un ex vertice dell'intelligence britannica ha dichiarato di pensare che la pandemia ha avuto inizio per via di un incidente di laboratorio. L'uomo in questione è Richard Dearlove. La dichiarazione, che non difetta di ulteriori dettagli e particolari, è stata rilasciata al Telegraph.

Da quando il Sars-Cov2 è comparso sul globo terrestre, sono state avanzate diverse teorie. E per quanto la scienza ufficiale abbia già tacciato di "complottismo" le tesi secondo cui il virus deriverebbe dal laboratorio di Wuhan, le opinioni continuano a rincorrersi. Anche perché l'origine naturale del virus non contraddice l'ipotesi che il patogeno possa essere in qualche modo scappato di mano a qualche ricercatore.

La versione di Dearlove, ex M16, e dunque dell'intelligence inglese, dipende da uno studio scientifico, che tuttavia al momento non è ancora comparso sulle pagine delle riviste scientifiche che sottopongono anche a revisioni le analisi degli studiosi. Una fonte tipica per queste materie, per esempio, è Nature. A far scalpore, poi, non è tanto il fatto che il Sars-Cov2 possa essere fuoriuscito dal centro di ricerca di Wuhan - quella è una idea già condivisa da alcuni, nonostante non sia confermata - quanto il fatto che il virus sarebbe proprio stato creato dagli esseri umani. Perché nell'analisi dell'ex intelligence c'è spazio pure per questa seconda affermazione.

Quindi il Sars-Cov2 sarebbe un patogeno venuto fuori a causa di un "incidente" - così come ripercorso pure su TgCom 24 - , dopo un'opera di manipolazione. Su questo secondo punto, in realtà, gli esperti si sono già confrontati: la maggior parte sostiene che una manipolazione umana sarebbe visibile. Stando a quello che abbiamo appreso sino a questo momento, non c'è traccia di intervento umano sulla sequenza. E tutto potrebbe essere ricondotto alla naturale evoluzione di un virus proveniente dalla natura. Ma Dearlove - questo è il cuore della novità di oggi - fa riferimento ad un "articolo scientifico pubblicato questa settimana da un gruppo di ricerca norvegese-britannico che afferma di aver scoperto indizi all'interno della sequenza genetica di Covid-19, suggerendo che gli elementi chiave sono stati "inseriti" e potrebbero non essersi evoluti naturalmente". Questo è quello che si legge sul quotidiano citato. Molto di questa storia, insomma, sarà approfondibile con l'emersione dello studio, che però non è ancora pubblico.

Mentre ancora ci si interroga su quale sia l'animale ospite del patogeno, la scienza continua a lavorare pure sulla sequenza virologica. E questa, già di per sé, rappresenta una notizia. Un altro punto soggetto spesso a dialettica è relativo al luogo di propagazione dell'epidemia: non è ancora pacifico che il wet-market di Wuhan sia stato il primo luogo ad ospitare contagi. Dearlove è parso anche convinto che l'articolo scientifico in questione possa cambiare la percezione che le persone hanno avuto del problema Covid-19.

Vale la pena sottolineare come anche Donald Trump e Mike Pompeo siano sembrati molto dubbiosi sulla coincidenza tra quanto raccontato sull'origine del virus in via ufficiale e quanto effettivamente accaduto nel corso di questi mesi. The Donald ha persino parlato di prove che dimostrerebbero che il SarsCov2 è in qualche modo collegato al laboratorio di Wuhan.

Intanto un uomo di spicco appartenuto ad un'unità d'intelligence altrettanto prestigiosa ha detto la sua.

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