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Libia, anche il Mossad adesso potrebbe appoggiare Haftar

In funzione anti turca in Libia adesso anche Israele potrebbe intervenire al fianco di Haftar: fonti libiche ed egiziane danno per certa la presenza di agenti del Mossad nell'est del paese

Libia, anche il Mossad adesso potrebbe appoggiare Haftar

L’intesa tra Al Sarraj ed Erdogan ha indubbiamente influito sugli equilibri non solo dello scacchiere libico, bensì anche di quello internazionale.

Tra Tripoli ed Ankara, come si sa, ci si è accordati a favore di una nuova definizione dei confini marittimi tra i due paesi. In particolare, Turchia e Libia hanno raggiunto un’intesa che prevede un prolungamento delle due rispettive Zee, Zone Economiche Esclusive, che potrebbe ridisegnare la geografia del Mare Nostrum.

Nelle nuove mappe, le nuove Zee isolerebbero la Grecia da Cipro, così come verrebbero tagliati fuori Egitto ed Israele dai corridoi mediterranei protesti verso l’Europa. È chiaro dunque che in tanti, nel Mediterraneo e non solo, hanno iniziato a guardare con sospetto le intese tra il “sultano” ed il premier libico.

La guerra in Libia quindi potrebbe ancor di più diventare un conflitto per procura, dove i rivali di Ankara guarderebbero ad Haftar come l’anti Erdogan per eccellenza, colui cioè in grado di spezzare l’asse Tripoli – Ankara instauratosi in questi giorni.

Se il generale, che nelle ultime settimane ha intensificato i propri sforzi militari grazie all’aiuto soprattutto dei russi, ha già da anni l’appoggio dell’Egitto di Al Sisi, tra i rivali più accreditati della Turchia nella regione, ad emergere nelle ultime ore sarebbe un inedito interessamento di Israele verso l’uomo forte della Cirenaica.

Per la verità già da alcune settimane dalla Libia sono trapelate notizie di un possibile rapporto anche diplomatico tra il governo stanziato ad Al Beyda, che costituisce il braccio politico di Haftar, e quello di Tel Aviv. Ma dalla Cirenaica hanno seccamente smentito, dichiarando come in realtà tali voci erano state fatte trapelare da chi ha interesse a screditare l’esecutivo con sede nell’est della Libia.

Ma nella smentita, era comunque emersa la volontà di non chiudere del tutto le porte ad Israele: “Vorremo normalizzare in futuro i rapporti con il vostro governo – ha dichiarato il ministro degli esteri del governo di Al Beyda, Abdelhadi Lahweij, al quotidiano israeliano Maariv – Ma solo quando verrà risolta la questione palestinese”.

Nel corso dell’ultimo fine settimana però, dal medio oriente hanno rilanciato la notizia. In particolare, il quotidiano The New Arab darebbe per certo l’arrivo in Libia, al fianco di Haftar, di uomini del Mossad, il servizio segreto israeliano.

Tel Aviv, è la ricostruzione fatta dalla testata araba, avrebbe tutto l’interesse ad aiutare il generale in funzione anti turca. Per questo avrebbe messo sul campo propri uomini e mezzi in grado di rilanciare ulteriormente le velleità militare del generale Haftar. A favorire questa intesa, l’accordo di cooperazione tra Egitto ed Israele, con il governo di Al Sisi in grado di coordinare in tal modo il trasferimento di agenti del Mossad tra le fila del Libyan National Army, l’esercito guidato da Haftar.

Indiscrezioni che potrebbero dare un’ulteriore svolta al conflitto libico.

Come detto in precedenza, la fuga in avanti di Erdogan a Tripoli potrebbe aver rappresentato un vero e proprio spartiacque, con la guerra in Libia a questo punto sempre più in mano alle potenze regionali.

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