Uno scienziato nucleare iraniano, Shahram Amiri, è stato giustiziato nel suo Paese, accusato di avere passato informazioni sensibili agli Stati Uniti, attraverso la Cia.
In carcere per molti anni, a partire dal 2010, Amiri era stato rapito l'anno precedente durante un pellegrinaggio alla Mecca, luogo santo dell'islam. Era ricomparso alcuni mesi dopo negli Stati Uniti, parlando di un sequestro e assicurando di essere stato posto sotto "intensa pensione psicologica per rivelare informazioni sensibili".
Una tesi che in patria non avevano accolto bene, soprattutto quando gli Stati Uniti avevano confutato la tesi dello scienziato, dicendo invece che aveva spontaneamente lasciato il Paese e deciso di "passare al nemico", fornendo "informazioni utili" agli Stati Uniti.
Amiri era poi ritornato in Iran, dove era stato messo sotto processo e condannato per tradimento, con una lunga prigionia da scontare. Domenica l'Iran ha confermato la sua esecuzione, secondo quanto scrive l'Associated Press.
Il corpo dello scienziato, ha detto
la madre alla Bbc, è stato consegnato alla famiglia e ricondotto nella sua città natale. Segni sul collo farebbero pensare che sia stato impiccato, una pratica per l'esecuzione capitale che l'Iran utilizza spesso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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