
Dopo pochi giri di lancette, il premier francese Sebastien Lecornu ha rassegnato le dimissioni al presidente francese Emmanuel Macron, che le ha accettate, ad appena 24 ore dalla nomina dei ministri. Nominato il 9 settembre, Lecornu era stato oggetto di critiche da parte dell'opposizione e della destra dopo aver svelato domenica sera parte della composizione del suo governo. Martedì avrebbe dovuto pronunciare la sua dichiarazione di politica generale all'Assemblea e per ora non sono note le ragioni per le quali ha deciso di lasciare l'incarico prima ancora che il suo governo fosse operativo.
"Non c'erano le condizioni per restare primo ministro", ha detto Lecornu in una dichiarazione da Palazzo Matignon, sede del governo. Il compito è "difficile, forse ancora di più in questo momento", ha spiegato l'ormai ex premier francese. "Gli interessi di parte", ha proseguito, hanno condannato in anticipo il governo. "Bisogna ascoltare i propri militanti, ma pensare sempre all’interesse delle cittadine e dei cittadini francesi", ha aggiunto, assicurando che era "pronto al compromesso", pur criticando l'atteggiamento dei partiti che "fanno finta di non vedere i progressi". Le forze politiche, ha sottolineato Lecornu nel suo messaggio critico con il quale ha informato il Paese sulle ragioni della sua decisione, "hanno finto di non vedere la rottura" derivante dal mancato utilizzo dell'articolo 49.3 della Costituzione, che permette al governo di far approvare una legge senza voto parlamentare, salvo una mozione di sfiducia. Un riferimento, in particolare, all'articolo della Costituzione francese che dal 2022 ha consentito, ai vari governi a trazione macroniana di adottare le manovre finanziarie senza passare per il parlamento, suscitando l'ira delle opposizioni. Il premier dimissionario ritiene inoltre che la composizione del governo "non sia stata fluida". E ha denunciato l'interesse politico di alcune formazioni, con l'approssimarsi delle elezioni presidenziali nel 2027. "Basterebbe poco per riuscirci", ha concluso.
Lecornu è stato il settimo premier della gestione Macron in 8 anni. L'ex premier francese, François Bayrou, in seguito alle dimissioni del suo successore a Matignon, Sébastien Lecornu, chiede "riserbo" dinanzi ad una situazione ritenuta "pesante e preoccupante". Il leader del partito della sinsitra radicale, Jean-Luc Mélenchon, in un messaggio social ha annunciato che "dopo le dimissioni di Sébastien Lecornu, chiediamo l'esame immediato depositata da 104 deputati per la destituzione di Emmanuel Macron". Siamo alla fine del cammino. Domani non sarà meglio (..) Siamo in fondo alla barzelletta, la farsa è durata abbastanza La responsabile del Rassemblement National Marine Le Pen invoca lo sciglimento dell'Assemblea Nazionale ed elezioni anticipate: "".