Non si ferma l'ondata di violenze nelle strade di Londra, dove Scotland Yard dall'inizio dell'anno ha aperto 55 indagini per casi di omicidio. Nelle ultime ore, dopo che non si erano ancora placate le polemiche per le morti violente della 17enne Tanesha Melbourne, del 16enne Amaan Shakoor e del 18enne Israel Ogunsola, in tre diversi episodi, sono stati registrati altri sette accoltellamenti. L'età delle vittime va dai 13 ai 40 anni, ma sono soprattutto gli adolescenti e i giovani ad essere coinvolti in quella che appare come una guerra spietata tra bande rivali, legata allo spaccio di droga.
Di fronte alle proteste delle varie associazioni di quartiere, il sindaco della capitale, Sadid Khan, ha negato che la polizia abbia perso il controllo della situazione. Una tesi esattamente opposta a quella di Victor Olisa, ex alto funzionario di Scotland Yard e responsabile della polizia nel quartiere di Tottenham. Olisa, riporta il Guardian, ha accusato la Metropolitan Police londinese di non avere più il controllo delle strade e di essersi trincerata dietro a un "assordante" silenzio durante questa inarrestabile escalation di violenza. Per Olisa, le cause della progressiva perdita di efficacia per una forza di polizia storicamente considerata efficiente e al servizio dei cittadini, vanno individuate nei tagli ai finanziamenti e nei nuovi compiti assegnati a Scotland Yard, che hanno portato gli agenti lontano dalle strade, perdendo il polso del territorio. In risposta alle crescenti preoccupazioni dell'opinione pubblica, il capo di Scotland Yard, Cressida Dick, prima donna al comando della polizia londinese, ha annunciato il varo di una nuova task force di 120 agenti.
Ma a parlare sono soprattutto i numeri, che indicano 55 casi di omicidio o sospetto omicidio dall'inizio dell'anno, mentre al settembre 2017 risultava un taglio del 16% agli organici della polizia in Inghilterra e Galles, con una riduzione di oltre 22mila agenti a partire dal 2009.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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