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Theresa May convoca vertice d'emergenza per la crisi con l'Iran

Il Cabinet Office Briefing Rooms sta valutando tutte le opzioni sul tavolo. La via diplomatica sembra essere quella privilegiata dal ministro degli Esteri, Jeremy Hunt

Theresa May convoca vertice d'emergenza per la crisi con l'Iran

Il primo ministro britannico Theresa May ha presieduto questa mattina a Londra in un vertice d'emergenza per affrontare crisi con l'Iran che è scaturita dalsequestro della petroliera Stena Impero nello stretto di Hormuz. La premier dimissionaria ha dovuto riunire la commissione interministeriale d'urgenza "Cobra" (acronimo di Cabinet Office Briefing Rooms) per valutare tutte le opzioni che sono sul tavolo e affrontare la delicata situazione che sta infuocando il Golfo Persico. L'intenzione tuttavia sembra quella di volersi limitare a "smorzare la situazione", come ha riferito il ministro degli Esteri britannico Jeremy Hunt, invece di arrivare ad una pericolosa esclation che potrebbe essere innescata da un'operazione di salvataggio che prevedrebbe senza dubbio l'impiego di forze speciali come lo Special Boat Service.

Nonostante la petroliera Stena Impero sia di proprietà svedese, è comunque una nave che batte bandiera britannica, quindi il Regno Unito deve muovere dei passi - ancora poco chiari - per salvaguardare la sua credibilità in mare e far rispettare le regole internazionali della libera navigazione. La Stena Impero è stata sequestrata dalla Guardia Rivoluzionaria iraniana mentre era in navigazione nello Stretto di Hormuz come rappresaglia per il sequestro da parte britannica della superpetroliera iraniana Grace 1 che trasportava petrolio in Siria in violazione delle sanzioni imposte dall'Unione europea. La Guardia Rivoluzionaria ha dichiarato che la petroliera battente bandiera inglese è stata catturata "per non aver rispettato il codice marittimo internazionale". Un pretesto definito "falso e illegale" da Downing Street che ha chiesto "l'immediato rilascio della nave e del suo equipaggio". Secondo le informazioni in possesso dell'intelligence inglese, la petroliera sarebbe ora attraccata in un porto dell'Iran, con issata la bandiera iraniana.

In questo momento a Londra si sta decidendo come affrontare la situazione, ma la linea che sembra essere privilegiata - data anche l'instabilità del governo presieduto dalla premier dimissionaria May - sarebbe quella di limitarsi a "smorzare" le tensioni, arrivando attraverso la via diplomatica al rilascio della petroliera senza innescare alcuna escalation. Nello stesso tempo infatti i portavoce britannici stanno cercando si sedare le polemiche che si sono accese intanto al mancato intervenendo della fregata della Royal Navy Hms Montrose, che dislocata nel Golfo sarebbe potuta intervenire, secondo alcuni, per interporsi e impedire la cattura della Stena Impero. Secondo fonti nella marina la nave da guerra britannica non era abbastanza vicina alla petroliera, dunque non era possibile un intervento repentino di un'unità da battaglia di quella stazza.

Il portavoce ufficiale del governo, ancora riunito nel vertice d'emergenza, ha tenuto a sottolineare che il Regno Unito: "Non cerca lo scontro con l'Iran", ma anche ribadito che "Impadronirsi di una nave che fa affari legittimi attraverso rotte di navigazione riconosciute a livello internazionale è inaccettabile", accusando apertamente Teheran di voler alimentare l'escalation di tensione nel Golfo, che se non risolta pacificamente attraverso la via diplomatica, potrebbe costringere Downing Street a valutare opzioni militari che data la delicatezza e la complessità della situazione, non potrebbero che portare all'impiego di forze speciali.

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