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Iran cattura petroliera inglese. Si muovono le navi da guerra

Tensione alle stelle nel Golfo Persico. Londra: "Preoccupati, è inaccettabile". Trump attacca: "Escalation di violenza"

Iran cattura petroliera inglese. Si muovono le navi da guerra

I guardiani della Rivoluzione iraniana hanno sequestrato una petroliera britannica nello stretto di Hormuz. L'imbarcazione, la Stena Impero, è attualmente diretta a nord, verso l'Iran. Per questo la Gran Bretagna sta inviando una nave da guerra nella zona.

La motivazione del fermo è ancora da chiarire, anche se le prime notizie parlano di una presunta violazione delle leggi internazionali. La Stena Bulk, proprietaria della nave, non riesce più a entrare in contatto con l'equipaggio, composto da 23 persone, fra cui tre cittadini russi. La società ha spiegato che la petroliera è stata catturata da piccole imbarcazioni e da un elicottero intorno alle 15 ora di Greenwich, cioè le 19:30 in Iran. Il governo britannico ha confermato l'accaduto e ha subito chiesto chiarimenti a Teheran. Gli iraniani hanno risposto che il mezzo è stato catturato su richiesta dell'autorità marittima della provincia di Hormozgan per non aver rispettato i regolamenti marittimi internazionali.

Sale la tensione nel Golfo Persico

La Stena Impero, costruita nel 2018, ha una stazza di quasi 30 mila tonnellate. L'ultimo avvistamento della petroliera è avvenuto nel porto di Fujairah, negli Emirati Arabi Uniti, a circa 70 miglia nautiche dall'imbocco dello stretto di Hormuz, un'area incandescente che divide la Penisola Arabica dalle coste iraniane e il Golfo Persico dal Golfo dell'Oman. La nave era diretta verso l'Arabia Saudita quando improvvisamente ha lasciato le acque internazionali all'altezza del citato stretto di Hormuz. Adesso, stando a quanto riportano i radar, sarebbe diretta verso l'isola iraniana di Qeshm, dove tra l'altro i guardiani della Rivoluzione hanno una base.

Nei giorni scorsi la Marina reale britannica ha sequestrato al largo di Gibilterra una petroliera battente bandiera panamense, la Grace 1, sospettata di trasportare greggio iraniano verso la Siria, violando le sanzioni europee nei confronti di Damasco. C'è chi ipotizza che l'Iran abbia reagito a questo gesto. Si attendono adesso le reazioni delle potenze occidentali.

Come prima cosa, il presidente americano Donald Trump ha avuto uno scambio telefonico con l'omologo francese, Emmanuel Macron, per analizzare la situazione. E vista la crisi nelle acque, Trump ha annunciato che parlerà a breve con il governo britannico sulla questione della petroliera britannica sequestrata dai Guardiani della Rivoluzione iraniani. Il tycoon ha inoltre aggiunto che il sequestro conferma quello che dice da sempre sull'Iran, ovvero che Teheran crea problemi e ha ricordato di esser stato nel giusto nel ritirarsi dall'accordo sul nucleare del 2015.

Per questo le reazioni dagli Stati Uniti non tardano ad arrivare. "Siamo a conoscenza di rapporti secondo cui le forze iraniane hanno sequestrato una petroliera britannica". Lo ha detto in una nota il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Garrett Marquis. "Questa è la seconda volta in poco più di una settimana che il Regno Unito è obiettivo dell'escalation di violenze del regime iraniano", ha aggiunto Marquis, assicurando che gli Usa "continueranno a lavorare con alleati e partner per difendere la nostra sicurezza e interessi contro il comportamento dell'Iran".

In queste ore così concitate, anche il ministro degli Esteri britannico commenta cosa sta accadendo e si dice "estremamente preoccupato" per "l'inaccettabile" sequestro delle due petroliere. Ha poi sottolineato che "è essenziale che sia mantenuta libertà di navigazione e che tutte le navi possano muoversi in modo sicuro e libero nella regione".

Il giallo di un secondo sequestro

La tensione cresce di ora in ora. Mentre Washington denunciava l'escalation di violenza da parte dell'Iran, la Cnn dava notizia di una seconda petroliera catturata dai Pasdaran un'ora dopo il fermo della Stena Impero. Le guardie della Rivoluzione, confermavano le voci, avevano sequestrato la Mv Mesdar, un'imbarcazione battente bandiera liberiana ma sempre britannica, gestita dalla Norbluk, un'azienda marittima con sede a Glasgow. La nave aveva spento il suo localizzatore e ignorato gli avvertimenti delle autorità. Tuttavia, quello che inizialmente sembrava un secondo sequestro, si è rivelato in realtà soltanto un controllo: gli iraniani avrebbero rilasciato un avvertimento all'equipaggio per aver infranto dei regolamenti ambientali.

La Mesdar avrebbe infatti ripreso la sua rotta in allontanamento dalle coste iraniane, almeno stando a quanto risulterebbe dalle tracce riportate dai siti che monitorano il traffico marittimo. Nel frattempo, il segretario di stato americano, Mike Pompeo, ha detto che Trump è pronto a negoziare con il governo iraniano un nuovo accordo sul programma missilistico per porre fine all'escalation.

Intanto, proprio dove l'Iran ha sequestrato la Stena Impero, alcuni Jet militari Usa stanno scortando una nave mercantile statunitense lungo lo stretto di Hormuz. Washington vuole evitare che i Pasdaran catturino una seconda imbarcazione, anche perché gli Stati Uniti, in tal caso, potrebbero davvero dichiarare guerra a Teheran. Secondo fonti americane, Trump avrebbe adottato in privato toni durissimi contro Teheran, veri e propri atteggiamenti da "Falco" pronto a un conflitto.

Il ministro degli Esteri britannico, Jeremy Hunt, non ha usato mezzi termini e si è unito al coro americano, dichiarando che ci saranno gravi conseguenze qualora l'Iran non libererà la petroliera Stena Impero.

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