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L'ultima arma dei terroristi di Boko Haram, le donne kamikaze

Grave attentato in un mercato di Maiduguri, capitale del Borno. Due donne si sono fatte saltare in aria a poca distanza l'una dall'altra, per massimizzare il numero di vittime: almeno 45 morti

Grave attentato a Maiduguri (Nigeria)
Grave attentato a Maiduguri (Nigeria)

Strage in un mercato di Maiduguri, capitale dello stato settentrionale nigeriano del Borno, uno dei Paesi più colpiti dai terroristi islamisti Boko Haram. Due donne kamikaze si sono fatte splodere, a poca distanza una dall'altra. Molto pesante il bilancio delle vittime: almeno 45 morti. Altre 15 persone sono rimaste ferite, alcune in modo gravissimo. "Alcuni cadaveri sono bruciati in modo tale da rendere impossibile il riconoscimento". Una delle due donne, come raccontato da un testimone, aveva nascosto l’esplosivo camuffandolo sotto le vesti, sulla schiena, come se avesse un bambino. Si tratta del secondo attacco mortale che avviene in questa zona chiamata "Mercato del lunedi": la prima volta nel 2011, alcuni terroristi attaccarono i venditori e fecero oltre 10 morti, provenienti soprattutto dalle regioni del sud-est a maggioranza cristiana.

La dinamica dell'attentato

"La prima kamikaze era appostata accanto a un risciò carico di merce", ha raccontato una fonte della sicurezza. La prima esplosione, avvenuta intorno alle 11, ha provocato un boato, percepito in tutta la città, e una densa colonna di fumo nero. La seconda kamikaze si è fatta esplodere dopo circa dieci minuti: con una tecnica omicida che ormai è un classico nell'estremismo islamico, ha atteso l’arrivo dei soccorritori per colpire e fare più morti possibile. Si tratta di "una diciannovenne, che aveva nascosto l’ordigno sotto il suo hijab, come fosse un neonato caricato sulla schiena", hanno rivelato fonti della sicurezza. Terribile la scena che si sono trovati di fronte i soccorritori: "Alcune vittime erano completamente decapitate", ha raccontato il medico Dogara Shehu. L’attentato non è stato ancora rivendicato, ma tutto fa pensare a Boko Haram (che significa: "L’educazione occidentale è peccato"). Maiduguri è una delle roccaforti del gruppo terroristico e da mesi è teatro di attacchi e attentati. Solo lo scorso anno si registrano quasi 1.600 morti.

L'ultima arma: le donne kamikaze

Da giugno scorso sono entrate in azione le donne kamikaze. Lo hanno fatto a Kano, la più grande città del nord della Nigeria, e lo Stato di Bauchi, nel nord-est. Secondo alcune fonti di intelligence tra le kamikaze di Boko Haram potrebbero esserci anche alcune delle oltre 200 studentesse rapite a inizio anno. L’età media delle "vedove nere" nigeriane, infatti, è sempre molto bassa. Le due che hanno attaccato il mercato di Maiduguri, con molta probabilità avevano meno di 20 anni. La scorsa estate un’operazione antiterrorismo ha portato all’arresto di una bambina di 10 anni e una 18enne: a entrambe era stata fatta indossare una cintura esplosiva.

La tattica adottata è la stessa usata dai terroristi in Iraq o Afghanistan, cara anche ad al Qaeda: la prima kamikaze si è fatta esplodere all’ingresso del mercato, mentre l’altra ha atteso l’arrivo dei soccorsi per far detonare la sua
cintura esplosiva e massimizzare gli esiti della strage. Ribattezzate in Cecenia "vedove nere", le donne kamikaze sono un fenomeno in crescita: da quelle nei Territori palestinesi, durante la seconda intifada, a quelle nel Caucaso russo, dall’Afghanistan alla recente ondata di violenza in Iraq.

La violenza e la fuga degli innocenti

Ieri un altro mercato del nord-est del Paese, a Damask, è stato sconvolto da un attacco degli integralisti islamici, che hanno aperto il fuoco contro la folla dopo aver nascosto le armi in scatole di cartone, provocando numerosi morti. I terroristi hanno anche distrutto l’ospedale della città e il palazzo del governo, issando poi la loro bandiera in città.

E solo pochi giorni fa, sabato scorso, c'è stata un'altra strage, vicino al lago Ciad: decine di persone, legate mani e piedi, sono state scaraventate in acqua, altri sgozzati o falciati dalle dalle raffiche di Kalashnikov. Molti sono stati lasciati morire dissanguati nella foresta, dove avevano cercato di mettersi in salvo.

Questa violenza spinge migliaia di persone alla fuga. Qualche giorno fa un gruppo di non musulmani di Mandera, città al confine tra Kenya e Somalia, è stata teatro della strage di 28 passeggeri di un autobus,massacrati dagli

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