L'uomo dei servizi: "Regeni? Al Sisi voleva insabbiare tutto"

La fonte egiziana convinta della colpevolezza delle autorità del Cairo

L'uomo dei servizi: "Regeni? Al Sisi voleva insabbiare tutto"

Omar Afifi, ex uomo dei servizi segreti egiziani, torna a parlare del caso della morte di Giulio Regeni, e lo fa in un'intervista a Presa Diretta, in cui accusa ancora le autorità egiziane di avere cercato di insabbiare il caso.

Un dito puntato che era arrivato già con un esposto anonimo alla procura di Roma, con Afifi certo del fatto che "quando Al Sisi ha saputo della morte di Giulio ha convocato il ministro degli Esteri e le alte gerarchie militari, e hanno deciso di dire che Regeni era morto in un incidente d'auto".

Per vent'anni al Dipartimento investigativo degli Interni al Cairo, Afifi sostiene di avere ancora delle fonti ben informate e di avere lasciato "dopo aver assistito alle torture fatte dagli apparati di sicurezza", una costante nelle denunce sull'Egitto delle ong che si occupano di diritti umani.

Sospettato di essere una spia, Regeni sarebbe stato fermato da uomini in borghese e poi portato al commissariato di Giza, sostiene l'ex uomo dei servizi.

"Sicuramente — dice Afifi — il ministro dell’Interno era a conoscenza di tutto".

Sarebbe stata una guerra interna a uccidere Giulio. E un'altra testimonianza, resa all'ambasciata italiana in Svizzera da un anonimo, parla di una diversa dinamica, ma comunque di uno scontro tra apparati egiziani.

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