In Olanda c'è una Chiesa protestante che sta celebrando messa da tre settimane per scongiurare l'espulsione di alcuni migranti armeni. Non è escludibile che la celebrazione in questione entri di diritto in qualche almanacco internazionale relativo ai record.
A raccontare questa storia nei suoi dettagli è stato il Corriere della Sera, che ha segnalato come l'iniziativa vada avanti ormai da circa 500 ore consecutive. La finalità è palese: finché si celebra, la famiglia armena non può essere estromessa dal territorio nazionale. Stando alla normativa vigente nei Paesi Bassi, infatti, le forze dell'ordine non sono nella possibilità di fare irruzione all'interno del plesso ecclesiastico prima del termine della funzione. Ecco perché i celebranti e gli astanti hanno dato vita a delle turnazioni in grado di poter consentire il proseguo. Quasi come se si trattasse di orari lavorativi. Viene pure sottolineato che la messa è in corso in un zona della città dell'Aia.
Le ragioni sono state specificate da uno dei pastori protestanti che stanno coadiuvando le operazioni: "Quando abbiamo iniziato, sapevamo che sarebbe stato una celebrazione molto lunga, che avremmo potuto sederci qui per settimane, se non mesi - ha dichiarato, come riportato sul quotidiano citato, Theo Hettema, che presiede la Chiesa protestante all'Aia - . Non abbiamo illusioni - ha specificato - . Potrebbe finire con i furgoni dell' immigrazione, potrebbe terminare perché non possiamo più continuare la funzione. Ma non è una ragione sufficiente per non farlo. Per ora continueremo...". La motivazione di base non dovrebbe risultare troppo estranea ai lettori: i protestanti sostengono che il Vangelo disponga sull'accoglienza in modo indiscriminato. Consentire l'estromissione della famiglia armena significherebbe violare i dettami del Nuovo Testamento.
Un membro della famiglia armena, che è la vera protagonista di questa vicenda, ha dichiarato: "Abbiamo fatto del nostro meglio in Olanda tutti questi anni. Ora non possiamo andare a scuola né uscire. Non siamo liberi. Sono contento di tutto il sostegno che stiamo ricevendo, ma non siamo liberi".
Uscire dalla Chiesa, del resto, significherebbe esporsi ai provvedimenti delle Autorità, che non hanno acconsentito a concedere il diritto d'asilo. I protestanti, così come molti cattolici del Nord Europa, sono tra i più strenui sostenitori della necessità di tutelare coloro che giungono da altre nazioni.
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