Migranti, allarme di Juncker: "Se andiamo avanti così finiremo nel 2101"

Il presidente della Commissione Ue bacchetta gli Stati membri: "Se andiamo avanti con questo ritmo l'emergenza si potrarrà per altri novant'anni"

Migranti, allarme di Juncker: "Se andiamo avanti così finiremo nel 2101"

"L'ultimo migrante verrà ricollocato nel 2101": a dirlo è il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, intervenuto al termine del vertice Ue-Africa tenutosi a Malta sul problema dell'immigrazione.

"Se si va avanti con questo ritmo con i ricollocamenti si finisce nel 2101 - ha spiegato Juncker in conferenza stampa - La pressione è crescente e non abbiamo tempo. Non sono soddisfatto per niente di come stanno procedendo i ricollocamenti. Hanno riguardato finora solo 130 persone, contro le 160mila previste. Nessuno in questo meeting ha messo in discussione il fatto che vadano fatte né la cifra di 160mila."

Juncker ha anche parlato degli aiuti economici da destinare alla Turchia per gestire l'emergenza immigrazione prima che il flusso dei profughi si presenti direttamente alle porte d'Europa: "Metteremo a disposizione 500 millioni in due anni per la Turchia ma gli Stati membri dovranno mettere gli altri 2,5 miliardi. Riusciremo a raggiungere la cifra dei tre miliardi." Contemporaneamente Juncker ha risposto alle domande dei cronisti sulle decisioni dei singoli Stati membri di reintrodurre i controlli di confine alle frontiere interne dell'Unione.

Juncker ha menzionato il caso svedese, dicendo che Stoccolma "sta facendo un grande sforzo per accogliere i profughi ed è del tutto legittimata a chiedere una redistribuzione". Inoltre il portavoce della Commissione, Margaritis Schinas, ha annunciato che la Commissione europea attende dalla Svezia una rapida notifica ufficiale del ripristino dei controlli di frontiera per 10 giorni.

Soddisfazione, invece, è stata espressa dall'Alto rappresentante Ue per la politica estera Federica Mogherini: "Sono stati due giorni utili e costruttivi con i partner africani, sono state poste le basi per una cooperazione reale sull'immigrazione ma anche sull'accoglienza. Due giorni molto produttivi", ha affermato giulivo l'ex ministro degli Esteri.

L'ottimismo della Mogherini, d'altronde, è condiviso anche dal presidente del Consiglio Matteo Renzi: "Questo vertice è un successo italiano: da oggi non siamo più isolati nell'emergenza immigrazione - aveva esultato il premier - In vista del 2017, quando l'Italia presiederà il G7, si è messo al centro il Mediterraneo e la relazione con l'Africa.

Si può anche guardare il bicchiere mezzo vuoto e discutere sul fatto che il fondo Ue deve essere più cospicuo - ha aggiunto - ma, primo, l’Italia non è più sola sulla questione dei rifugiati, secondo, l’Africa è una priorità."

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