Il mondo al contrario dei media russi: ecco cosa raccontano

I media russi raccontano una realtà totalmente inventata e capovolta sull'operazione militare in Ucraina: ecco cosa viene trasmesso in tv e cosa scrivono sui giornali

Il mondo al contrario dei media russi: ecco cosa raccontano

Bugie, omissioni, distorsione della realtà: ecco come i media russi "vedono" e raccontano il conflitto in Ucraina ai loro cittadini, semplicemente non dicendo la verità o raccontandola in modo parziale a proprio uso e convenienza. Come abbiamo appena visto sul Giornale.it, i raid aerei e le vittime in Ucraina aumentano costantemente sotto intensi bombardamenti che hanno interessato Kiev e altre città come Sumy, dove sono rimaste uccise dieci persone tra cui alcuni bambini. I russi lo sanno ma alla loro gente non raccontano né di Kiev, né di Mariupol e nemmeno quanto accade a Kharkiv: in tv e nei giornali non se ne parla, non ce n'è alcuna traccia.

Le fake news in diretta

Oltre a fare disinformazione, i media riscrivono il conflitto invertendo le parti: da qui nascono i falsi racconti sulle città delle repubbliche separatiste del Donbass, Luhansk e Donetsk, dove addirittura si dice che i russi sono colpiti dal fuoco dei nemici, gli ucraini. E poi, la falsità per eccellenza riguarda i soldati russi che sarebbero impegnati in operazioni umanitarie. Il conflitto, poi, non colpirebbe indistintamente civili e obiettivi ma soltanto e con "armi estremamente precise" soltanto le installazioni militari in mano agli estremisti guidate dal leader Zelensky che siede "illegalmente sulla poltrona di presidente".

Giornali, televisioni e i media in generale, come racconta oggi il Corriere della Sera, sono tutti "allineati" e raccontono una sorte di realtà parallela. Probabilmente, i russi anti-Puti sanno bene delle finzioni che vengono propinate quotidianamente ma tanta gente non sà davvero e non immagina neanche lontanamente come stanno le cose. E poi, secondo i russi, i video e i racconti delle centinaia di giornalisti inviati in Ucraina da tutto il mondo sarebbero bufale colossali. Si stima che buona parte degli 11 milioni di russi che hanno i loro cari in Ucraina non credono né alle vittime, né ai profughi e nemmeno alle distruzioni.

Pene fino a 15 anni

Come abbiamo visto sul Giornale.it, il Parlamento russo, la Duma, ha approvato all'unanimità una nuova norma del codice penale per punire con sanzioni pecuniarie e il carcere fino a 15 anni coloro che diffondano notizie "false" sulle attività dei militari russi. Insomma, se diffondono la verità. Conseguenze diretta e immediata è stata la fuga delle principali testate: la Rai ha lasciato Mosca, la Bbc ha annunciato uno stop alle attività dei suoi giornalisti e del personale tecnico in Russia, il direttore generale della storica emittente britannica, Tim Davie, ha osservato che queste norme "criminalizzano il giornalismo indipendente". In Russia si fa la propaganda più sfacciata e arrogante, l'occupazione di un Paese raccontata come fosse una liberazione, la realtà capovolta.

Il primo canale nazionale russo, visto da milioni di persone, si astiene scrupolosamente dal raccontare di quanto accade davvero a Kiev: non esistono immagini dei bombardamenti, della che scappa in Polonia, Romania o Moldavia. Moldova.

Ampio spazio viene dedicato a un comunicato del ministero della Difesa: "I nazionalisti hanno minato il reattore dell’impianto sperimentale nucleare nell’Istituto di fisica a Kharkiv e i guerriglieri del battaglione Azov intendono far esplodere il reattore e accusare le forze armate russe". Un altro telegiornale, addirittura, ha raccontato di un convoglio russo impegnato nel rifornimento di viveri a Chernobyl "dopo che il governo di Kiev ha dichiarato di voler sviluppare l’arma nucleare".

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