"L'Unione europea può implodere o essere snaturata dai responsabili dell'estrema destra". In una intervista a Le Monde, il commissario europeo agli Affari economici e monetari, Pierre Moscovici, torna all'attacco dei populisti. Oggi, dopo aver bollato il governo gialloverde come "xenofobo ed euroscettico", elenca i nomi dei politici che alle prossime elezioni europee potrebbero destabilizzare Bruxelles: "Matteo Salvini, Marine Le Pen o Vitkor Orban". Quindi rivolge un nuovo colpo basso al governo Conte: "I due vicepremier italiani (Salvini e Di Maio, ndr) sono figli di disuguaglianze e differenze, che comunque non giustificano i loro eccessi".
Moscovici continua a pontificare sull'Italia. Eppure ha deciso che non si candiderà alle elezioni europee del maggio prossimo con i socialisti. "È proprio un leone da tastiera", commenta Guglielmo Picchi, sottosegretario agli Esteri ed esponente della Lega. Pur dicendo che "non è il momento di indietreggiare o tergiversare" per salvare l'Europa, nell'intervista a Le Monde, Moscovici si chiama fuori dalla partita del 2019. Eppure non lesina critiche al Partito socialista europeo (Pse) colpevole, a suo avviso, di "non rendersi conto della sfida esistenziale dinanzi alla quale si trova l'Europa". "Per la prima volta nella sua storia - pontifica il commissario Ue - l'esistenza (dell'Europa, ndr) è minacciata: può implodere o essere sovvertita dai responsabili dell'estrema destra, Matteo Salvini, Marine Le Pen o Viktor Orban". Quindi lancia l'appello a tutte le altre forze politiche affinché fermino partiti populisti: "In un momento simile, bisogna promuovere l'unità di un'Europa forte, più integrata. Non è il momento di tirarsi indietro o tervigersare".
"Non ci sono le condizioni per una candidatura", ha detto il commissario europeo agli Affari economici spiegando di essere arrivato a questa conclusione dopo "una seria riflessione". "Non possiamo guardare, contemporaneamente, a Jean-Luc Melenchon, che ha accenti nazionalisti e contesta i trattati europei, e ai miei amici socialisti e progressisti come Antonio Costa (premier portoghese), Pedro Sanchez (premier spagnolo) o Alexis Tsipras (premier greco) - ha argomentato Moscovici - non è né la stessa sinistra né la stessa Europa". A detta del commissario agli Affari economici, il Partito socialista europeo non ha ancora chiarito la sua posizione: "È davvero un partito ardentemente europeista o è un partito euro-esitante?".
A Moscovici ha risposto duramente Salvini.
Che durante una diretta Facebook ha detto: "Un socialista francese che viene a dar lezioni fa ridere, se l'Europa schifa quei burocrati e tecnocrati che hanno impoverito un continente e dà fiducia a noi evidentemente il problema è di chi ha malgovernato per anni".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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