Nell'inferno nigeriano due bimbe di 10 anni si fanno saltare in aria

Non si arresta la scia di suangue degli attacchi di Boko Haram: migliaia di morti in nome di Allah

Nell'inferno nigeriano due bimbe di 10 anni si fanno saltare in aria

Ennesimo orrore in Nigeria. Altre due bimbe kamikaze si sono fatte saltare in aria (o qualcuno ha azionato a distanza la cintura esplosiva che nascondevano sotto i vestiti) in un mercato di Potiskum. La deflagrazione ha causato un numero al momento imprecisato di vittime. Secondo un testimone le bambine non dimostravano più di una decina anni, proprio come la ragazzina che ieri ha causato la morte di vittime persone a Maiduguri, capitale dello Stato di Borno.

A poco meno di cinque settimane dalle elezioni presidenziali e legislative in Nigeria, i Boko Haram stanno accentuando l'ondata di terrore sulle città e sugli abitanti del nord-est del Paese, costringendo all’esodo verso i confini di Camerun, Ciad e Niger altre migliaia di persone. Il mercato preso di mira ieri a Maiduguri è lo stesso dove lo scorso primo dicembre due donne si fecero esplodere causando una decine di morti e una cinquantina di feriti. La bambina saltata in aria non aveva, secondo fonti di polizia e della Croce Rossa, più di dieci anni. Secondo Gideon Jibrin, portavoce della polizia di Borno, "il corpo della ragazzina è stato fatto a pezzi. Come fosse stato tagliato in due, la parte superiore è stata trovata a 500 metri di distanza". Per compiere l’attentato è stata scelta un'ora di punta, poco dopo le 12:30. Tra i banchi e i negozietti si aggiravano decine di persone, in gran parte donne con i loro bambini. Secondo la polizia, benché non vi sia stata rivendicazione è più che probabile che l’attentato sia stato organizzato dai Boko Haram che sempre più spesso usano le ragazze per i loro sanguinosi attentati. L’ipotesi è suffragata da un’altra "coincidenza": anche il primo dicembre, mentre il mercato di Maiduguri veniva colpito per la prima volta, miliziani pesantemente armati avevano attaccato Damaturu, incendiando edifici pubblici, devastando abitazioni e negozi, uccidendo a caso. Allora nessuno aveva avanzato dubbi sulla volontarietà delle due donne di farsi saltare in aria.

Ieri, a Maiduguri, il portavoce della polizia ha raccontato che la bambina era stata fermata e che due agenti la stavano perquisendo quando c’è stata la deflagrazione. "Forse neppure sapeva cosa le era stato messo addosso ... forse la bomba è stata fatta detonare con un telecomando - ha detto il portavoce della polizia - I due agenti sono morti all’istante dilaniati dall’esplosione". Lo stesso è successo oggi in un mercato a Potiskum dove si vendono telefonini. Le esplosioni sono, infatti, avvenute all'ora di punta.

I Boko Haram hanno fatto compiere per la prima volta a una donna un attacco suicida l’anno scorso, in giugno, nella città di Gombe, nell’omonimo Stato situato sempre nel nord a maggioranza musulmana ma nel cuore del Paese, lontano dalle frontiere. Un mese dopo una bambina di dieci anni era stata bloccata a Katsina con addosso un giubbotto esplosivo: si era salvata e tra le lacrime aveva raccontato di essere stata costretta a indossarlo dai familiari. Il fanatismo degli integralisti islamici Boko Haram che nel nord-est della Nigeria hanno proclamato un Califfato affiliato all’Isis di Abubakr al-Baghdadi, ha provocato in sei anni oltre 14mila morti e più di un milione e 600mila sfollati.

"Abbiamo corso per giorni e visto cadaveri, specialmente sulle isole del lago Ciad: sono stati sterminati come insetti", ha raccontato uno dei sopravvissuti alla strage di Baga dove si temono oltre duemila morti. "Il massacro (di domenica scorsa, ndr) è andato avanti per giorni - ha continuato - i miliziani sono in agguato lungo le acque e quando vedono passare una barca di quelli che fuggono aprono il fuoco".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica