New York, una fossa comune su un'isola per i morti di coronavirus

Era stato lo stesso sindaco de Blasio ad avanzare, nei giorni scorsi, l’ipotesi di realizzare a Hart Island una fossa comune per i morti da coronavirus

New York, una fossa comune su un'isola per i morti di coronavirus

A New York, epicentro dell’epidemia di coronavirus negli Usa, i corpi delle persone morte a causa dell’infezione verranno ospitati all’interno di una grande fossa comune da realizzare a Hart Island, una striscia di terra di poco più di un chilometro al largo del quartiere del Bronx. Tale isolotto ha sempre goduto di una fama lugubre, in quanto, nel corso dei secoli, è stato sede di un campo di prigionia della guerra civile, di un manicomio, di un sanatorio per la tubercolosi, di un riformatorio per minorenni, di un carcere, di un centro di riabilitazione per tossicodipendenti, fino a divenire luogo di sepoltura per gli ultimi della società. Dal 1980, sull’isola sarebbero stati inumati, ad opera dei detenuti del penitenziario cittadino di Rikers Island, 70mila corpi di derelitti.

A comunicare la decisione delle autorità della Grande mela di mettere a punto a Hart Island una grande tomba per il crescente numero di cadaveri di vittime del coronavirus è stata oggi l’agenzia romana AdnKronos.

Secondo tale organo di informazione, decine di lavoratori sarebbero stati ultimamente assoldati proprio per realizzare sull’isola al largo del Bronx una nuova e più capiente fossa comune, in quanto la quantità di sepolture da compiere nella metropoli sarebbe “quadruplicata” dall’inizio della diffusione a New York del Covid-19.

Nonostante diverse stime, citate dalla medesima agenzia, parlino di una ventina di corpi sepolti quotidianamente a Hart Island con una frequenza di cinque giorni alla settimana, i funzionari del locale municipio, fa sapere Rai News, hanno in questi giorni assicurato che nessun individuo deceduto per colpa dell’infezione sarebbe stato inumato nella località dalla fama sinistra.

Tuttavia, rimarca la stessa emittente pubblica italiana, la tesi secondo cui l’isolotto sarebbe pronto a ospitare i corpi delle vittime del coronavirus sarebbe stata già avvalorata dalle parole pronunciate qualche giorno fa dal sindaco della Grande mela Bill de Blasio.

Il primo cittadino, ricorda il network di Saxa Rubra,, aveva infatti rivelato ai media americani un piano del Comune diretto a seppellire “temporaneamente” a Hart Island i soggetti morti a causa del contagio.

L’esponente dem aveva contestualmente puntualizzato che “i corpi delle vittime di Covid-19 sarebbero stati seppelliti individualmente e non in fosse comuni, in modo da consentire alle famiglie di reclamare in seguito le spoglie del defunto”.

Nell’attuazione del piano di sepolture di massa sull’isolotto al largo del Bronx, le autorità municipali,

aveva allora aggiunto sempre il sindaco, avrebbero fatto il possibile per “trattare ogni famiglia con dignità”, cercando anche di non mancare di rispetto alla sensibilità religiosa dei singoli.

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