Obama a gamba tesa su Trump: "La presidenza non è un reality show"

Obama invita i media Usa e il pubblico americano a non farsi distrarre dall'aspetto di "spettacolo e circo" della campagna elettorale 2016. "È importante per noi prendere seriamente le dichiarazioni che (Trump, ndr) ha fatto in passato"

Obama a gamba tesa su Trump: "La presidenza non è un reality show"

Non era mai stato così duro Obama nei confronti di Donald Trump. Certo, più di una volta aveva preso le distanze dalle parole del tycoon, però mai lo aveva attaccato così direttamente. "La presidenza degli Stati Uniti non è intrattenimento. Non è un reality show", ha detto il presidente. Ed ha invitato i media Usa e il pubblico americano a non farsi distrarre dall'aspetto di "spettacolo e circo" della campagna elettorale di quest'anno. "È importante per noi prendere seriamente le dichiarazioni che (Trump, ndr) ha fatto in passato". Il miliardario Usa "ha una lunga storia che va esaminata", ha osservato Obama, reclamando da parte di tutti i candidati "piani plausibili".

Con la frase "la presidenza non è un reality" Obama ha fatto riferimento, sia pure non citandolo, al noto programma tv di cui Trump era protagonista, "The Apprentice", andato in onda dal 2004 al 2015, riproposto in Italia con Flavio Briatore nelle vesti del tycoon.

"Questa è una gara per la presidenza degii Stati Uniti - ha avvertito Obama - e ciò significa che ogni candidato e ogni nomination deve essere sottoposta a standard precisi di genuino esame". Secondo Obama se i candidati sostengono di avere la soluzione di un problema, "questa deve essere fattibile e loro devono essere in grado di fornire i dettagli di come possa funzionare". Se poi "assumono posizioni su questioni internazionali che rischiano di innescare una guerra o compromettere le nostre relazioni cruciali con gli altri paesi - ha rimarcato - va segnalato". Il presidente ha poi puntato il dito contro i media, accusandoli di enfattizzare troppo il "colore" della campagna elettorale: "Sono preoccupato per il livello di spettacolarizzazione e per il circo con cui vengono riportate le informazioni, ed è qualcosa che non possiamo permetterci".

Con malizia Obama ha sottolineato che "c’è una chiara divisione all’interno del partito repubblicano". Ma ha riconosciuto che "saranno gli elettori che decideranno se Donald Trump parla per loro e rappresenta i loro valori".

Il presidente ha commentato poi i dati sull'occupazione, sottolineando che "l’economia mondiale non cresce quanto dovrebbe". E cita gli esempi negativi dell'Europa e del Giappone. "Dobbiamo impegnarci a rafforzare i trend positivi e a contrastare quelli negativi", ha osservato riferendosi al fatto che aprile rappresenta il 74°o mese consecutivo di crescita degli occupati negli Usa.

Obama ha insistito su un tema a lui caro: "Rafforzare la lotta contro l’evasione".

Proprio a tal proposito il Tesoro americano obbliga le banche Usa a sapere chi c’è dietro un account offshore o società di comodo formate in Usa: "Queste azioni faranno la differenza per essere sicuri che la gente paghi le tassi che deve e sia possibile tenere traccia di chi cerca di evadere le tasse". Obama ha però aggiunto: "Non saremo capaci di risolvere il problema se il Congresso non agisce" approvando le necessarie legislazioni.

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