Obama: "Non concluderò il mio mandato con una guerra su larga scala"

"Non riusciremo a sconfiggere l'Isis sotto il mio mandato, ma potremmo assestare colpi mortali e ridurre così le loro capacità. La situazione in Siria è di una straziante complessità"

Obama: "Non concluderò il mio mandato con una guerra su larga scala"

“Sarebbe un errore se Stati Uniti o Gran Bretagna inviassero truppe di terra per rovesciare il regime di Assad. E’ l’intera comunità internazionale che deve utilizzare la propria influenza per porre fine al conflitto siriano, gli USA non possono risolvere da soli i problemi del mondo”.

E stata appena pubblicata sulla BBC, un’intervista al presidente degli Stati Uniti Barack Obama, incentrata prevalentemente sulla questione siriana. Le dichiarazioni di Obama si potrebbero sintetizzare con una frase: gli USA non si faranno carico di una guerra su larga scala in Siria. Almeno questo non avverrà con l’amministrazione Obama.

“Stati Uniti e Gran Bretagna non invieranno truppe, sarebbe un errore. Per porre fine a cinque anni di conflitto è necessario lo sforzo congiunto della Comunità internazionale. Serve una soluzione per mediare la transizione del potere politico. La forza militare non risolverebbe a lungo termine i problemi”.

Obama ha chiaramente affermato che lo Stato islamico non sarà sconfitto sotto il suo mandato.

"La coalizione guidata dagli Stati Uniti continuerà a colpire obiettivi nemici per tentare di isolare le zone del paese controllate dallo Stato islamico e bloccare il flusso di terroristi che continuano a partire per l’Europa. Non riusciremo a sconfiggerli sotto il mio mandato, ma potremmo assestare colpi mortali e ridurre così le loro capacità. La situazione in Siria è di una straziante complessità. Russia, Iran, l’intera Comunità internazionale dovrebbero continuare a fare pressioni per cercare di mediare una transizione”.

Obama ha poi criticato quei paesi che continuano a chiedere una forza terrestre statunitense in Siria.

“Vogliono che gli Stati Uniti facciano qualcosa? Ma noi stiamo facendo quanto di meglio per combattere i terroristi e proteggere i civili. I nostri raid continueranno a degradare le capacità dell’Isis, ma da soli non basteranno per risolvere i problemi. La Siria impone un problema di natura transnazionale e richiede una soluzione di natura transnazionale. Sarebbe allettante per un sacco di gente vederci impegnati in un’altra guerra, come se fosse possibile alzare un ponte levatoio ed arginare il problema con un bel fossato fatto di americani, ma senza la cooperazione e le alleanze, anche gli USA sono impotenti.

No, non prevediamo di vincere entro l’anno. Sono una piccola sacca di estremisti pronti a morire ed a seminare il terrore nelle nostre città, ma possiamo ancora di più isolare Mosul e Raqqa, cuore pulsante del loro movimento".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica