È la Libia il nuovo hub mediterraneo del terrorismo, dove l'Isis raccoglie le proprie forze intente a lecarsi le ferite dopo la lunga serie di sconfitte militari sul campo in Iraq e in Siria. Persino il califfo Abu Bakr al-Baghdadi ha invitato i jihadisti arabi e occidentali a "riposizionarsi" nel Paese nordafricano in attesa di attaccare l'Europa.
Secondo diversi analisti internazionali, ormai le rotte aeree che collegano Istanbul con l'Africa settentrionale pullulano di foreign fighters o aspiranti tali. Molti di coloro che hanno combattuto in Medio Oriente si recano sul Bosforo e prendono un aereo alla volta del Sudan. Di qui proseguono in direzione nord-ovest, alla volta dell'entroterra libico. Dove, secondo le informazioni raccolte dall'intelligence di diversi Paesi europei, l'Isis si sta ritemprando.
Pur avendo perso ormai da tempo la roccaforte costiera di Sirte, gli uomini delle bandiere nere hanno creato nelle zone franche del deserto, come quella dell'oasi di Ubari, non distante dal confine algerino. Qui si riorganizzano ed esercitano il controllo del territorio con scorrerie, rapimenti ed estorsioni. A rendere particolarmente appetibile la Libia sono inoltre i depositi di armiche furono di Gheddafi, oltre all'instabilità politica ormai cronica.
Si tratta insomma del terreno perfetto per preparare azioni terroristiche volte a
destabilizzare e a colpire il Vecchio Continente. Una volta pronti, i jihadisti dell'Isis si reimbarcano da Tripoli o da Bengasi alla volta di Istanbul e da lì proseguono verso Atene e il cuore dell'Europa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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