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Presidenziali in Austria, la destra di Hofer in vantaggio su Van der Bellen

Il candidato della destra in lieva vantaggio sull'ecologista Van der Bellen. Ma mancano i voti per corrispondenza

Presidenziali in Austria, la destra di Hofer in vantaggio su Van der Bellen

L'ultima parola sulle presidenziali austriache sarà pronunciata domani. I due candidati, l'ultranazionalista Norbert Hofer dell'Fpo e l'ecologista Alexander Van der Bellen, viaggiano testa a testa. Per dare il responso definitivo sarà decisivo conteggiare i circa 900mila voti effettuati per corrispodenza che rappresentano il 14% dell'intero corpo elettorale. Il margine strettissimo tra i due contendenti farà quindi sì che l'ufficialità si potrà avere solo domani.

I risultati preliminari ufficiali del ballottaggio delle elezioni presidenziali in Austria, che non includono il voto per corrispondenza, mostrano il candidato dell'ultradestra Norbert Hofer al 51,9% e l'ecologista Alexander Van der Bellen al 48,1%. Lo ha fatto sapere il ministero dell'Interno.

Affabile, sorridente, elegante e ben educato, Hofer è il volto rassicurante del partito austriaco della Libertà (Fpoe), guidato dal ben più provocatorio Heinz-Christian Strache. "Nessuno deve temermi", dice suadente questo ingegnere aeronautico 45enne, padre di quattro figli, che ha saputo capitalizzare le paure dei ceti medio-bassi di fronte a immigrazione e globalizzazione. Il presidente austriaco ha un ruolo in gran parte cerimoniale, ma Hofer ha già fatto sapere che potrebbe ricorrere al suo potere di sciogliere le Camere se il governo "causerà grave danno", ovvero se non riuscirà a controllare l'invasione di immigrati. In questo caso si tornerebbe probabilmente alle urne e molti prevedono una avanzata del Fpoe.

Il successo di Hofer al primo turno ha già provocato un terremoto nella politica austriaca, con le dimissioni del cancelliere socialdemocratico Werner Faymann. Quello del primo turno delle presidenziali è stato in gran parte un voto di protesta, alimentato dall'aumento della disoccupazione e il rallentamento della crescita economica. L'arrivo di 90mila migranti nel 2015 ha rafforzato le paure del ceto meno abbiente e meno istruito che teme di essere messo da parte dalla globalizzazione. L'exploit di Hofer va anche letto come un segnale per chi pronostica un successo del Front National alle presidenziali in Francia e l'ascesa di partiti euroscettici in altri Paesi dell'Unione europea. Tanto più in vista di un voto cruciale per il futuro dell'Europa come il referendum sulla Brexit il prossimo 23 giugno in Gran Bretagna.

L'avanzata di Hofer riaccende, tuttavia, nuove polemiche in Austria. Paese che non ha mai fatto pienamente i conti con il passato nazista. Hofer si è mostrato in parlamento esibendo all'occhiello un fiordaliso, simbolo nazionalista che veniva usato anche dai nazisti. Sono poi note le simpatie per Adolf Hitler di Joerg Haider, defunto leader del Fpoe. Nel 2000 l'Austria fu ostracizzata in Europa per l'ingresso del Fpoe in un governo col partito popolare.

Un presidente di questo partito rischia, quindi, crearenuove tensioni a livello internazionale.

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