Mafia Capitale, tensioni in Campidoglio

Manifestanti davanti al palazzo senatorio contestano Marino, chiedendone le dimissioni. Oggi la riunione sui consiglieri decaduti dopo gli arresti legati all'inchiesta

Mafia Capitale, tensioni in Campidoglio

Si vivono momenti di tensione in Campidoglio, dove Movimento 5 Stelle e Casapound sono scesi in piazza per contestare l'amministrazione comunale, chiedendo a gran voce le dimissioni del sindaco Ignazio Marino.

I militanti hanno cercato di sfondare le transenne messe a protezione del palazzo Senatorio, blindato, mentre all'interno all'interno il sindaco e il suo staff erano riuniti per discutere le surroghe dei consiglieri arrestati, nella seconda ondata di fermi legati all'inchiesta Mafia Capitale.

Cinque i nuovi arresti di questa mattina. Nel mirino degli investigatori anche il restauro dell'aula Giulio Cesare a palazzo Senatorio, dove il consiglio comunale si riunisce. Tra gli indagati c'è un alto dirigente della Sovrintendeza dei beni culturali di Roma.

Fuori dal palazzo anche giornalisti, consiglieri e dipendenti comunali, con la motivazione ufficiale che "l'aula è piena". Solo alcuni cronisti e parlamentari sono poi stati fatti salire. In piazza c'erano Roberta Lombardi e Alessandro di Battista.

Le proteste sono continuate nell'assemblea capitolina, quando alcuni militanti del Movimento 5 Stelle sono entrati dalle porte del Campidoglio, continuano la loro

manifestazione nell'aula Giulio Cesare.

"Il Comune di Roma va resettato e i legami con la mafia recisi, il Campidoglio deve essere disinfestato", ha scritto Beppe Grillo sul suo blog, chiedendo che sia riportatà "l'onestà nella Capitale".

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