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Riad acquista da Mosca lanciarazzi TOS-1A con testate termo-bariche

Il TOS-1A è progettato per lanciare testate termo-bariche in grado di cancellare con una sola salva di 24 razzi un’area di 200 metri per 400

Riad acquista da Mosca lanciarazzi TOS-1A con testate termo-bariche

La Russia e l'Arabia Saudita hanno concordato la fornitura di sistemi missilistici S-400, di missili guidati anticarro Kornet-EM, di lanciafiamme pesanti TOS-1A, lanciagranate automatici AGS-30 e fucili AK-103 Kalashnikov. E’ quanto comunica il Servizio federale per la cooperazione militare-tecnica della Russia. Della fornitura S-400 si discuteva da settimane. I lanciagranate AGS-30 così come i fucili d’assalto AK-103 rientrano nelle forniture standard cosi come i missili anticarro Kornet-EM (capacità fire and forget contro veicoli con corazza reattiva esplosiva) in produzione costante dal 1996.

Il lanciarazzi multiplo TOS-1 Buratino è menzionato raramente. TOS sta per lanciafiamme pesante, tuttavia il Buratino non proietta un flusso di benzina gelata, ma spara razzi con testate termo-bariche. A differenza degli esplosivi convenzionali che incorporano i propri ossidanti, l'esplosivo termo-barico si basa sull'atmosfera per l’ossigeno.

Non esiste controparte occidentale al TOS-1/A. A differenza delle artiglierie tradizionali, il Buratino è progettato come asset di supporto per la fanteria impegnate contro forze nemiche asserragliate in aree urbane o nelle regioni montuose.

Gli Stati Uniti sono stati i primi ad utilizzare le testate termo-bariche durante la guerra del Vietnam inizialmente per sgomberare le aeree di atterraggio e successivamente per scopi offensivi. Nel 2002 l’Air Force ricevette missili di precisioni con testate termo-bariche nel tentativo di stanare Osama bin Laden dalle montagne di Tora Bora. L’Unione Sovietica ha iniziato ad utilizzare testate termo-bariche nel 1969. Il primo utilizzo in combattimento del Buratino risale alle fine degli anni ’80 contro i ribelli afgani nella valle del Panjshir

La capacità delle testate termo-bariche russe

La capacità di una bomba a vuoto di fornire calore e pressione in un unico punto nel tempo, non può essere riprodotta dalle armi convenzionali senza una massiccia distruzione collaterale. Il principio di funzionamento delle munizioni termo-bariche si basa sull’esaltazione delle capacità dell’esplosivo ad alto potenziale attraverso la combustione aerobica identificata nel terzo evento di detonazione. Il miglioramento delle prestazioni è ottenuto principalmente mediante l’aggiunta di metalli in eccesso alla composizione esplosiva. Alluminio e magnesio sono i metalli primari della scelta. Tutti e tre gli eventi esplosivi possono essere personalizzati per soddisfare le esigenze e le prestazioni del sistema. La testata propulsa contiene al suo interno una carica esplosiva e del combustibile altamente infiammabile. Quando il razzo raggiunge la destinazione, il carburante viene disperso. La detonazione successiva incendia il materiale infiammabile nell’aria. L’esplosione irradia un’onda d’urto letale nel raggio di dieci metri. Di per se, l’esplosione termo-barica è particolarmente indicata contro bersagli in campo aperto, ma se la stessa esplosione avvenisse in un bunker, la sua potenza potrebbe anche decuplicarsi. Il Buratino non è assegnato alle forze di artiglieria russe, ma è in servizio con le unità della protezione chimica, biologica e nucleare dell'esercito russo e con i battaglioni lanciafiamme.

Il TOS-1/1A

Riad ha acquistato un imprecisato numero di sistemi TOS-1A. Il TOS-1 è basato sullo chassis del T-72A. A causa del raggio massimo di soli tre chilometri (minimo 400 metri), la blindatura della prima versione del TOS-1 è essenziale per sopravvivere al fuoco diretto del nemico. Il TOS-1 monta un lanciarazzi multiplo da 230 millimetri. I trenta razzi possono essere lanciati singolarmente o con un intervallo da sei a dodici secondi. Il calcolatore balistico elettronico associato ad un telemetro laser garantisce un margine di errore di dieci metri. Il TOS-1 può lanciare razzi sia con testate incendiarie convenzionali che termo-bariche. Tuttavia l’esercito russo utilizza le testate incendiarie prevalentemente sui sistemi multipli a lungo raggio come gli Uragan o i BM-30. La versione acquistata dall’Arabia Saudita è la TOS-1A Solntsepek (Solleone) entrata in servizio nel 2001 con 24 tubi di lancio. Spara razzi da 90 kg ad oltre sei chilometri di distanza ed implementa un nuovo calcolatore balistico. Il TOS-1 non è un sistema di artiglieria ordinario: è progettato principalmente per lanciare testate termo-bariche contro la fanteria in spazi confinati come le aree urbane o le regioni montuose. I risultati sono devastanti: l'esplosione è significativamente più lunga mentre l'onda d'urto è notevolmente più calda e più forte di una testata convenzionale. Alimentandosi con l'ossigeno si crea anche un vuoto parziale. Il TOS-1A è probabilmente l’arma terrestre non nucleare più potente del mondo.

90 secondi dopo aver inquadrato il bersaglio, è in grado di cancellare con una sola salva di 24 razzi un’area di 200 metri per 400.

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