Mondo

Russia, arrestati per tradimento vertici della cyber sicurezza

Il vice direttore del Centro per la sicurezza delle informazioni dell'Fsb Sergei Mikhailov e l'esperto di cyber security Ruslan Stoyanov, sono stati arrestati per tradimento e divulgazione di informazioni coperte dal segreto di Stato

Russia, arrestati per tradimento vertici della cyber sicurezza

Il vice direttore del Centro per la sicurezza delle informazioni dell'Fsb, i servizi segreti interni della Federazione Russa, Sergei Mikhailov, è stato arrestato con l'accusa di tradimento dello Stato. Lo ha reso noto ieri il quotidiano russo Kommersant. Assieme a Mikhailov, che dallo scorso dicembre, secondo Kommersant, è recluso nel carcere moscovita di Lefortovo, è finito dietro le sbarre anche Ruslan Stoyanov, uno dei migliori esperti di sicurezza informatica in Russia, che dopo aver lavorato per anni al ministero dell’Interno russo, era attualmente responsabile delle attività di contrasto della cyber criminalità dell'azienda per la sicurezza informatica Kaspersky Lab.

L’accusa, per Mikhailov, l’uomo da cui dipendeva la sicurezza dell'intero comparto commerciale di Internet in Russia, secondo le fonti citate da Kommersant, è quella di aver ricevuto denaro da "organizzazioni straniere". Stoyanov, è accusato, a sua volta, di essere stato il tramite tra Mikhailov e queste “organizzazioni”. Se l’Fsb non ha confermato né smentito la notizia apparsa su Kommersant, Kaspersky Lab ha invece confermato l’arresto di Stoyanov, chiarendo come il manager del gigante informatico che produce di software per la cyber sicurezza, sia stato arrestato come "privato cittadino" e che l'inchiesta “non investa la compagnia”. Stoyanov, al Kaspersky Lab dal 2011, era uno dei migliori esperti russi nel contrasto al cyber crimine. A giugno scorso, riporta La Stampa, Stoyanov era riuscito ad identificare circa cinquanta hacker del gruppo Lurk, responsabili di aver rubato oltre 45milioni di dollari, mettendo a segno così uno dei colpi più importanti contro le frodi finanziarie online nel Paese.

È ancora mistero, però, sul motivo degli arresti. Le ipotesi sono varie. Alcuni hanno pensato che possa trattarsi di un regolamento di conti interno agli apparati russi. Altri, come il New York Times, hanno scritto che l’arresto di Stoyanov e Mikhailov, potrebbe essere collegato ad un’interferenza dei due nelle relazioni tra i servizi segreti russi e la cyber criminalità. “Gli analisti occidentali esperti in cybersecurity”, scrive il quotidiano statunitense, “hanno elementi per affermare che i servizi segreti reclutano tra gli hackers criminali, per portare a termine intrusioni come l’hackeraggio della scorsa estate ai server del Comitato Nazionale Democratico negli Stati Uniti”. Gli arresti, però, non sembrano essere, per ora, in alcun modo legati allo scandalo dell’hackeraggio delle mail del Partito Democratico, durante la campagna elettorale per le presindenziali americane.

Ivan Pavlov, uno degli avvocati difensori, ha detto oggi al quotidiano Kommersant, che le persone imputate, sarebbero più di due, e che l'accusa sarebbe quella di tradimento e "divulgazione di informazioni coperte dal segreto di Stato". Secondo le fonti di Kommersant, gli arrestati finora, sarebbero in tutto quattro, compresi Stoyanov e Mikhailov. Tra loro ci sarebbe anche un altro dipendente del Centro per la sicurezza delle informazioni dell'Fsb. Sull'onda dell'inchiesta, riferisce lo stesso quotidiano, il diretto superiore di Mikhailov, il responsabile del Centro per la sicurezza delle informazioni dell’Fsb, Andrei Gerasimov, potrebbe lasciare il suo incarico nelle prossime ore.

La notizia di un possibile passo indietro di Gerasimov, circolava già qualche settimana fa sulla stampa russa.

Commenti