"Sì all'autonomia della Corsica": Macron scatena il caos
16 Marzo 2022 - 14:14Scoppia la polemica a poco più di tre settimane dal primo turno delle presidenziali in Francia: la crisi politica in Corsica accende gli animi
La crisi politica in Corsica si abbatte sulle elezioni presidenziali francesi. L’apertura del governo transalpino alle richieste di autonomia dell’isola ha acceso il dibattito a venticinque giorni dal primo turno: Emmanuel Macron è finito nella bufera.
L’esecutivo francese per il prima volta ha inviato il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, a trattare le richieste di indipendenza della Corsica. “Un’apertura importante”, il giudizio di Gilles Simeoni, il presidente del Consiglio esecutivo corso. Nelle ultime settimane sono stati registrati disordini e violenze nell’isola, in seguito all’aggressione subita in carcere da Yvan Colonna, indipendentista dietro le sbarre per l’omicidio del prefetto Claude Erignac. L’uomo, infatti, è stato ridotto in fin di vita da un detenuto jihadista.
Intervenuto ai microfoni di Corse Matin, il ministro Darmanin si è detto pronto ad arrivare fino all’autonomia della Corsica, preannunciando discussioni lunghe e difficili. Il titolare dell’Interno ha promesso a Simeoni“negoziati senza precedenti” e gli indipendentisti hanno acceso i riflettori sulla disponibilità di Macron e del primo ministro Castex di “entrare in una discussione storica” per il futuro dell’isola. Come evidenziato in precedenza, la mossa del leader di En Marche! ha scatenato furiose reazioni. I principali rivali al voto hanno stroncato senza mezzi termini la condotta di Macron. “Così cede alla violenza”, “clientelismo cinico”, “il presidente è disperato”: questi alcuni dei commenti circolati negli ultimi minuti.
Per il candidato comunista Fabien Roussel l’autonomia della Corsica è fuori questione: “Sono contrario, non è così che riempiremo il frigo dei corsi”, le sue parole a Rmc. Tranchant anche Marine Le Pen:“Deve restare francese: passiamo dall’assassinio di un prefetto alla promessa di autonomia, può esserci un messaggio più catastrofico?”.
Come riporta Le Parisien per Eric Zemmour (candidato di Reconquete!) quella di Macron è semplicemente una manovra politica di un presidente – “io sostegno un'identità fiera di una Corsica forte in una Francia forte: la Corsica è grande quando è corsa nel seno di una Francia forte” - mentre Valérie Pécresse ha accusato il presidente di cedere alla violenza, “come ha fatto a Notre-Dame-des-Landes”.
Manca sempre meno alle presidenziali, altro grattacapo per il numero uno dell'Eliseo.