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L'ultima follia dei dem: ora corsi antirazzismo riservati solo ai bianchi

Iniziativa del comune guidato dalla sindaca dem/femminista Jenny Durkan: corsi di formazione antirazzista per i cittadini bianchi residenti. Le "presunte qualità dei bianchi" sono ora considerate "offensive" per le minoranze

L'ultima follia dei dem: ora corsi antirazzismo riservati solo ai bianchi

Non bastava la gestione buonista e semplicemente disastrosa della zona occupata ("Chop") lasciata per tre settimane nelle mani di Black Lives Matter, Antifa e di altre organizzazioni dell'estrema sinistra. Ora il sindaco di Seattle, la dem Jenny Durkan, s'è inventata l'ennesima iniziativa semplicemente folle: i corsi antirazzisti riservati ai cittadini bianchi. Come riporta La Verità, che cita un servizio di Fox News, la sindaca liberal-femminista di Seattle ha avviato questi corsi per direttori di scuole, ufficiali della polizia, persone che lavorano nell'ambito della cultura "per interrompere la superiorità razziale interiorizzata" dei bianchi. I cittadini convocati dalla Durkan sono stati informati che le "cosiddette qualità dei bianchi" sono considerate ora "offensive e inaccettabili" per le altre minoranze che vivono a Seattle. Tra queste presunte "qualità dei bianchi", ci sarebbero "perfezionismo, intellettualismo, arroganza, paternalismo, ricerca del benessere, obiettività e individualismo".

L'iniziativa della sindaca lascia letteralmente basiti e fa capire chi, negli Stati Uniti, sta pericolosamente soffiando sul fuoco della guerra razziale: i democratici e il loro ipocrita moralismo progressista, che ora arriva addirittura a minacciare il concetto stesso di cittadinanza, organizzando dei corsi per dei cittadini con un determinato e specifico colore della pelle. È il razzismo degli antirazzisti, che per intolleranza nulla ha da invidiare qualcosa ai suprematisti bianchi o ai neonazisti. Paragone esagerato? No, affatto. Basta leggere il proseguo di questo autentico delirio targato liberal. Ciò che il Comune di Seattle chiede ai bianchi in questi corsi, infatti, è di "disfarsi della loro bianchezza". Nel documento consegnato dal Comune ai cittadini si dice poi che "i bianchi debbono rinunciare alla terra e alla garanzia della loro sicurezza fisica". Anche perché, secondo il documento, "i bianchi mantengono il Sistema" pensando solo a loro "nuocendo alle persone di colore". I bianchi, infatti, vorrebbero "giustificare la loro superiorità per mascherare le loro paure, la vergogna o il senso di colpa".

È la (pericolosa) deriva della politica dell'identità che la sinistra ha sposato negli ultimi decenni. Come ha spiegato il celebre politologo statunitense Francis Fukuyama nel suo ultimo saggio Identità. La ricerca della dignità e i nuovi populismi (Utet), "il problema con la sinistra odierna sta nelle particolari forme di identità che questa ha deciso sempre di più di esaltare. Anziché costruire solidarietà attorno a vaste collettività come la classe operaia o gli economicamente sfruttati, si è concentrata su gruppi sempre più ristretti che si trovano emarginati secondo specifiche modalità". Una deriva ideologica che ha portato, a seguito delle manifestazioni antirazziste, alla creazione, proprio a Seattle, di una zona occupata che ha portato a dei risultati tragici.

Su InsideOver abbiamo raccontato il tragico fallimento della “zona occupata” di Seattle. Abitazioni danneggiate, sporcizia e immondizia ovunque, graffiti: così si è presentato il quartiere di Capitol Hill a Seattle – sei isolati nel centro cittadino – liberato nelle scorse settimane dalle forze di polizia dopo tre settimane di occupazione da parte dei manifestanti antirazzisti (Black Lives Matter, Antifa e altre organizzazioni della sinistra radicale americane). Su ordine della sindaca dem Jenny Durkan, infatti, nei giorni scorsi la polizia ha ripreso il controllo di Capitol Hill e della zona occupata (Chop): circa una dozzina di manifestanti sono stati arrestati dopo diversi avvertimenti delle forze dell’ordine di liberare area. Tra sabato 20 giugno e domenica 21 giugno tre persone erano state ferite a seguito di una sparatoria e un diciannovenne è stato ucciso. Nel weekend successivo, un ragazzo di 16 anni ha perso la vita poco dopo essere stato trasferito in ospedale; l’altro, di 14 anni, è finito in terapia intensiva.

Come ricostruito da Termometro Politico, già dal 12 giugno i residenti e commercianti della zona si sono trovati i negozi devastati e non potevano raggiungerli né lavorare, mentre i residenti non riuscivano a tornare a casa.

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