É morto a 77 anni lo scrittore statunitense Paul Auster: era tra i protagonisti del Postmodernismo

Il romanziere se ne va a 77 anni: era malato da tempo di cancro ai polmoni. La sua opera più famosa resta la "Trilogia di New York"

É morto a 77 anni lo scrittore statunitense Paul Auster: era tra i protagonisti del Postmodernismo
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Paul Auster, prolifico scrittore, saggista, poeta, sceneggiatore, regista e produttore cinematografico statunitense, che ha scritto tra l'altro la Trilogia di New York, è morto all'età di 77 anni. Il famoso romanziere è deceduto per complicazioni dovute a un cancro ai polmoni. A darne notizia è il New York Times. Auster si è spento nella sua casa di Brooklyn, si legge sul giornale, che cita un'amica dello scrittore, Jacki Lyden. Il letterato era conosciuto anche con gli pseudonimi di Paul Queen e Paul Benjamin.

La carriera

Protagonista della letteratura statunitense contemporanea, nonché di quella mondiale, Auster viene associato al cosiddetto Postmodernismo assieme ai suoi amici e colleghi connazionali Thomas Pynchon e Don DeLillo. La sua scrittura, diretta e incisiva, capace di esplorare le angosce e le nevrosi dell'uomo di oggi e descrivere le solitudini delle vite contemporanee, in un mondo inesplicabile spesso dominato dal caso, fonde esistenzialismo, letteratura gialla e poliziesca, psicoanalisi, trascendentalismo e post-strutturalismo, in opere come la già citata Trilogia di New York (1987), Moon Palace (1989), La musica del caso (1990), Il libro delle illusioni (2002), Follie di Brooklyn (2005).

L'impegno civile e politico

Auster era un intellettuale la cui attività letteraria è spesso sfociata in impegno civile e politico. Attraverso i suoi libri si è spesso interrogato sul futuro del suo Paese. Rientra infatti fra i compilatori degli oltre mille lemmi che costituiscono il pamphlet, Futuro dizionario d'America (The Future Dictionary of America, McSweeney's 2005), realizzato per dare visibilità al malcontento da parte del movimento culturale e letterario statunitense rispetto alla leadership politica statunitense all'alba del terzo millennio. Nella lista dei partecipanti figurano, fra i molti altri, scrittori come Stephen King, Jonathan Franzen, Rick Moody, Joyce Carol Oates, Jeffrey Eugenides, tutti impegnati in un divertissement letterario che gioca con il futuro, guardando al presente e riflettendo sul passato prossimo.

L'influenza letteraria

La sua molteplice produzione artistica, influenzata tra gli altri autori, da Franz Kafka, Samuel Beckett, Miguel de Cervantes, Kurt Vonnegut, Albert Camus, lo ha portato alla creazione anche di importanti opere cinematografiche. Tra le più famose: Smoke, Blue in the Face e Lulu on the Bridge.

Insieme a Lou Reed e Woody Allen, è considerato oggi uno dei più famosi "cantori" della Grande Mela, creatore di un universo letterario che gira attorno alla ricerca dell'identità, del senso e del significato della propria esistenza, sia essa individuale o collettiva, storica o sociale.

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