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Si rifiutano di cedere posto del figlio di 2 anni: cacciati dall'aereo

È successo su un volo della Delta Airlines. La famiglia minacciata con il carcere

Si rifiutano di cedere posto del figlio di 2 anni: cacciati dall'aereo

Chiamarla disavventura è dir poco. È un vero e proprio incubo quello che una famiglia americana ha dovuto affrontare nel suo viaggio da Maui a Los Angeles, quando il personale di bordo della Delta Airlines gli ha intimato di scendere dall'aereo, o di affrontare le conseguenze, arrivando a ricordare loro che stavano rischiando il carcere.

Il padre della famiglia, originario del sud della California, ha raccontato alla stampa di essere stato cacciato dall'aereo dopo essersi rifiutato di cedere il posto occupato dal figlio di due anni e che aveva comprato per un altro figlio, adolescente, che poi li aveva tuttavia preceduti nel ritorno a casa, sfruttando un altro aereo.

Brian and Brittany Schear, i genitori della famiglia, erano sulvolo del 23 aprile quando hanno dovuto discutere con il personale di bordo e poi con gli agenti, con cui invano hanno tentato di far valere le proprie ragioni, ricordando di avere comprato quel posto, seppure per un'altra persona, e dunque di non avere intenzione di cederlo a un altro passeggero.

Alle rimostranze del padre, che aveva messo in chiaro, di essere pronto a farsi trascinare fuori dall'aereo, un agente ha spiegato che la cosa avrebbe riguardato tutta la famiglia e aggiunto che si sarebbe trattato di "un reato" che poteva farli finire in carcere.

Se gli agenti sostenevano che non si potesse far sedere un bambino in un sedile a parte, il Washington Post ricorda che invece le regole dellla Federal Aviation Administration sostengono che sia più sicuro farli viaggiare in un seggiolino approvato dal governo, piuttosto che tra le braccia dei genitori.

Un punto di vista condiviso dalla Delta e che dunque renderebbe la questione semplicemente un problema di "trasferimento" del biglietto da un viaggiatore all'altro, una pratica contraria alle norme della compagnia.

La compagnia ha promesso di "rimborsare il viaggio e offrire altre compensazioni" alla famiglia.

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