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Siria, i curdi si riprendono Kobane

Le forze anti-Isis hanno conquistato il 90% della città siriana assediata per mesi dai jihadisti

Siria, i curdi si riprendono Kobane

Ai peshmerga curdi ci sono voluti quattro mesi di duri scontri per liberare Kobane dall'Isis. Lo afferma l’osservatorio siriano per i diritti umani (ong basata a Londra). Gli attivisti pubblicano su Twitter le foto della bandiera curda sulla collina di Kobane. Guidati da Mahmoud Barkhadan, i curdi sono avanzati fino ai sobborghi di Kani Erban e Maqtalah, dove c’è una residua presenza di jihadisti, tra i quali forse diversi minorenni. Da metà settembre a oggi, si stima vi siano stati oltre 1.600 morti nei combattimenti, mentre circa l’80% dei raid della "coalizione internazionale" si sono concentrati proprio sull’area di Kobane.

Gli estremisti jihadisti avevano lanciato un'offensiva contro la città il 16 settembre scorso. Nelle prime settimane il gruppo era avanzato rapidamente, conquistando più della metà della superficie di Kobane, ma successivamente è stato frenato dai combattenti curdi, sostenuti da peshmerga arrivati dal Kurdistan iracheno, e dagli attacchi aerei della coalizione internazionale. Kobane è una delle principali città curde in Siria, oltre ad Afrin, nella provincia di Aleppo, e ad Al Yazira, nella provincia di al-Hasaka.

L’alto ufficiale dello Stato islamico e cittadino kosovaro, Lavdrim Muhaxheri, noto anche con il nome di Abu Abdullah, è stato ucciso a Kobane. Lo ha scritto su Twitter la giornalista britannico-libanese Hala Jaber. L’uomo era stato inserito nella lista dei terroristi globali stilata dal dipartimento di Stato Usa. Nel mese di luglio Muhaxheri aveva suscitato indignazione, sia in Kosovo e che Albania, per aver divulgato su Facebook una foto che lo ritraeva mentre tagliava la gola a un giovane soldato siriano. Un video pubblicato su internet mostra Muhaxheri mentre brucia il suo passaporto kosovaro, considerato un "documento degli infedeli". L’islamista era divenuto uno dei comandanti degli stranieri tra le fila dello Stato islamico.

La Turchia ha aperto, vicino a Kobane, il più grande campo profughi finora allestito per accogliere i rifugiati del paese arabo vicino. Il nuovo campo, insediato lungo il confine a Suruc, è una tendopoli in grado di ospitare fino a 35mila persone. Comprende due ospedali da campo e un centro scolastico per 10mila alunni. Secondo la direzione disastri ed emergenze Afad circa 200mila proufughi sono arrivati in Turchia a causa dei combattimenti di Kobane. La Turchia ha già aperto lungo il confine con la Siria 24 campi profughi che ospitano 265mila siriani.

Secondo le autorità turche il paese accoglie complessivamente 1,7 milioni di profughi della Siria.

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