"Abbiamo messo fine a un affronto morale". Così il capo del governo spagnolo, il socialista Pedro Sánchez, esulta dopo che la salma del dittatore Francisco Franco è stata spostata dal mausoleo de los Caídos al cimitero di Mingorrubio accanto alla tomba di sua moglie, Carmen Polo morta nel 1998.
Addio, dunque, al mausoleo di Stato che oggi è stato sorvegliato dai della Guardia Civil che hanno controllato lo svolgimento delle operazioni di esumazione. Esumazione voluta fortemente da Sánchez, mentre la Spagna si trova in piena campagna elettorale con il partito di estrema destra Vox in costante crescita. La decisione di privare Franco di una sepoltura di Stato è stata prima votata dal Parlamento e, poi, dalla magistratura che, come ricorda Repubblica, ha respinto il ricorso della famiglia del dittatore. I parenti del Caudillo hanno deciso che il trasferimento del corpo dovesse avvenire nella stessa bara usata per la prima sepoltura.
Mentre il feretro faceva il suo ingresso in basilica, uno dei 22 nipoti del Caudillo ha gridato: "Viva España, Viva Franco!" di modo tale da attirare l'attenzione delle telecamere della tivù pubblica spagnola, Tve. Onde evitare contestazioni, il governo ha stabilito che il trasferimento del corpo avvenisse in elicottero. E così è stato, ma i contestatori falangisti si sono fatti trovare davanti al cimitero di Mingorrubio. Tra questi vi era anche l'ex tenente colonnello Antonio Tejero, il golpista che fece irruzione nel Parlamento spagnolo Cortes il 23 febbraio 1981 impugnando una pistola.
A celebrare la messa funebre è stato suo figlio Ramon, parroco a Malaga, che è stato affiancato da Santiago Cantera, priore del Valle de los Caídos con un passato da falangista che ha cercato di opporsi all'esumazione di Franco. Ora, secondo le intenzioni del governo Sanchez, quel mausoleo dovrebbe diventare un luogo della memoria dove commemorare le spoglie delle 30mila vittime della guerra Civile che attualmente giacciono lì.
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