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Mosca, spari vicino sede dell'ex Kgb: 2 morti e 2 feriti gravi

Un uomo col kalashnikov ha aperto il fuoco vicino alla sede dell'intelligence. Due gli agenti morti. Neutralizzato l'aggressore

Mosca, spari vicino sede dell'ex Kgb: 2 morti e  2 feriti gravi

Sono due le vittime di un attacco portato a termine da un uomo nel centro di Mosca vicino alla sede dell'intelligence russa. Si tratta di un agente del Fsb, il servizio di sicurezza russo, e di un membro della polizia stradale. Lo ha riferito il Moscow Times.

Armato di fucile d'assalto, un uomo ha aperto il fuoco davanti alla sede dei Servizi Federali di Sicurezza, in piazza della Lubyanka. Due le vittime e non tre come inizialmente affermato. Due membri del Servizio di sicurezza invece sarebbero stati feriti gravemente a seguito dell'attacco. "Nella sparatoria due persone sono rimaste colpite", ha affermato una fonte delle forze di sicurezza all'agenzia d'informazione Moskva. "L'aggressore, al momento non identificato, avrebbe utilizzato un kalashnikov e dopo la sparatoria sarebbe scappato in una via vicina per barricarsi in un palazzo situato in via Bolshaja Lubjanka".

In un primo momento, i media russi hanno parlato di più aggressori. Poi la notizia è stata smentita dall'ufficio stampa del Fsb. L'attentatore, ha dichiarato il servizio di sicurezza, era "solo e non insieme con altri due, come invece riportato dai media, e non è riuscito a entrare nell'edificio. Nell'attacco sono rimaste ferite altre cinque persone". Dopo poco tempo, i servizi di sicurezza russi hanno dichiarato di aver "neutralizzato" il killer. Ora le forze dell’ordine stanno cercando di risalire alla sua identità.

Le forze di sicurezza russe hanno classificato l'attacco avvenuto questo pomeriggio come un "atto di terrorismo". Lo rende noto l'emittente televisiva russa Ntv. "Il controspionaggio dovrebbe essere rafforzato, il livello di protezione delle più importanti risorse di informazione e la protezione del confine di stato dovrebbero essere aumentati", ha commentato Putin.

L'attacco alla sede dei servizi di sicurezza a Mosca è avvenuta nell'anniversario della nascita della Cheka, la polizia segreta sovietica creata nel 1917 da Lenin, poi diventata il Kgb e quindi Fsb. Nel momento dell'attacco, il presidente russo Vladimir Putin stava tenendo proprio un discorso all'intelligence, ma non è chiaro se il capo del Cremlino fosse o meno a poca distanza dalla sede colpita.

"Nel centro di Mosca si spara con armi automatiche. Ma non preoccupatevi, i dannati anni Novanta sono finiti da tempo", ha commentato su Twitter Alexei Navalny, il blogger inviso al presidente Putin, ironizzando su quanto accaduto nel centro della capitale russa.

Il riferimento agli Novanta è un messaggio critico verso il capo del Cremlino, che ha fatto sempre un vanto della sua presidenza l'aver messo fine al caos che aveva segnato quel decennio in Russia.

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