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A Gerusalemme esplode la tensione attorno alla Città vecchia

Uccisi tre palestinesi e tre israeliani. Decine di feriti negli scontri. Bloccato l'ingresso alla Spianata

A Gerusalemme esplode la tensione attorno alla Città vecchia

Nessun musulmano più giovane di 50 anni potrà entrare alla Città vecchia di Gerusalemme nella giornata di oggi. Un divieto molto chiaro, arrivato dalle autorità israeliane a solo poche ore dalla "Giornata della collera" proclamata dagli islamisti di Hamas, e inteso come risposta alla tensione che da giorni si respira nell'area, dopo che lo scorso venerdì due agenti sono rimasti uccisi.

Un attacco che ha portato alla chiusura momentanea dell'area e poi alla riapertura, con la novità di metal detector installati agli ingressi della Spianata delle moschee, terzo luogo sacro per i musulmani, dopo Mecca e Medina, ma anche il Monte del tempio ebraico.

Non è la prima volta che viene imposto un "bando" di questo tipo, ma la misura promette di scatenare l'ira dei palestinesi oggi, venerdì, giorno in cui i musulmani si recano numerosi sulla Spianata per la preghiera principale della settimana. La scelta di porre metal detector ai varchi - scrive il Telegraph - è stata da molti interpretata come un tentativo di "controllare il luogo santo" da parte di Israele.

Sono circa 3000 gli uomini di polizia e polizia di frontiera dispiegati nell'area, secondo un portavoce. La stampa israeliana parla di almeno dieci funzionari di Fatah in arresto preventivo, sospettati di aizzare le proteste.

Proteste e scontri

In molti, a Gerusalemme, si sono rifiutati di superare i controlli imposti dalle forze dell'ordine, preferendo piuttosto pregare all'esterno. Una situazione che è esplosa in scontri con la polizia, che ha usato lacrimogeni e cannoni ad acqua sulla folla vicino alla Città vecchia.

In centinaia sono scesi in strada, trasformando Salaheddin street in una grande moschea a cielo aperto. Almeno 193 i feriti negli scontri che si sono scatenati, alcuni dei quali sarebbero in condizioni gravi.

Un palestinese colpito dagli spari di un colono a Gerusalemme Est è rimasto ucciso. Secondo fonti locali si tratta del 17enne Muhammad Mahmoud Sharaf, il cui funerale è già stato celebrato. Un secondo palestinese è rimasto ucciso al Monte degli Ulivi, mentre le proteste si allargano ad altre città, da Qalandiya a Hebron.

Un palestinese armato di coltello ha ucciso tre israeliani e gravemente ferito un quarto in una casa privata di un insediamento in Cisgiordania, prima che venisse a sua volta ucciso. Lo riferisce un ufficiale israeliano. L'attacco si è verificato nell'insediamento di Neve Tsuf. Secondo quanto riportato da Israel Radio, l'assalitore sarebbe un giovane di 19 anni proveniente dal villaggio di Khobar, nella West Bank, nei pressi di Ramallah.

La questione della Spianata non è soltanto locale. Ieri il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha sentito Mahmoud Abbas, parlando di misure "inaccettabili". Il leader palestinese ha pregato ad Ankara di continuare a lavorare insieme per ottenere un passo indietro da parte di Israele. La stessa richiesta presentata a Jared Kushner, consigliere del presidente statunitense Donald Trump.

Il leader dell'Anp, Abu Mazen, ha annunciato di aver congelato i rapporti con il governo israeliano dopo la querelle sui nuovi controlli (metal detector) imposti ai musulmani che si recano a pregare sulla Spianata delle Moschee di Gerusalemme e dopo che negli scontri di oggi, innescati dalle proteste per le nuove misure, sono morti fuori dall'area sacra 3 palestinesi e 193 sono rimasti feriti.

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